LUNEDI' 31 MAGGIO
L'ORIGINE DI EXCALIBUR (nessun albo particolare), di Salvo di Bella
Excalibur ha origini antichissime.... in realtà è l'arma usata da Caino per uccidere Abele. Da quel momento si è impregnata di energia mistica negativa ed è stata il tramite di tutti i crimini più efferati che si sono succeduti. È stata l'arma che Achille ha usato per uccidere Ettore, poi è stata portata a Roma dove è stata usata più volte per l'uccisione dei personaggi più influenti. Dopo essere stata dispersa e divisa in diversi pugnali si ritrovano tracce in epoca moderna per tutte le uccisioni più famose a partire dall'assassinio di Francesco Ferdinando per proseguire con il suicidio di Hitler..... adesso alcune parti sono ben conservate presso i servizi segreti israeliani in attesa della prossima prova .
2. IL TESORO DI LOCH NESS
(MM Special 2), di Alberto Simionato
Alla fine il tesoro non si
rivela essere una ricetta, idea simpatica ma poco affascinate, ma qualcosa che
si collega al mito del mostro del lago con un approccio tipo che il forziere conteneva
le cartelle cliniche o comunque della documentazione tecnica degli esperimenti
che hanno portato gli scienziati di una civiltà precedente a creare dei mostri
Kaiju. Lo so, è la “solita” spiegazione con Atlantide ma secondo me sarebbe
stata più in sintonia con le storie di Martin dell’epoca. Vedrei più logica la
possibilità di far crescere di dimensione (o ridurre) i mostri in quanto così
erano più facilmente trasportabili attraverso l’uso di “parole magiche”
(“Neftario! Dicterio! Colubro! Lizardo!”) cioè erano delle “armi a comando
vocale”.
OPERAZIONE ARCA (MM 3), di Alberto Simionato
Quando la lessi mi aspettavo che la spiegazione della Bibbia venisse rivista in chiave Atlantide ma magari avrei preferito che Martin trovasse l’arca vuota e pronta all’uso, con indicazioni e comandi in inglese e che un qualche messaggio pre-registrato gli spiegasse che faceva parte di una serie di “Arche” spedite da un futuro non lontano rispetto al momento in cui Martin la trova (es. 10 anni in avanti nel futuro) ad un punto nel passato in cui la razza umana non era ancora sul punto di un evento che la minacciava di estinzione (cosa che nel “futuro 10 anni in avanti” sta per accadere) ed è pronta all’uso per salvare esemplari di persone che ripopoleranno la terra quando l’apocalisse “10 anni nel futuro” capiterà inevitabilmente. La scelta di piazzarla sul monte Ararat era funzionale al fatto che lì venisse cercata quella biblica!
LA MAREA GRIGIA (MM 313), di Alberto Simionato
Al posto del diapason
alieno da solo avrei messo in campo uno scontro fra due o più
gruppi/sette/organizzazioni segrete che al tempo della Serenissima si
combattevano ognuno coi rispetti alchimisti che fabbricavano armi non
convenzionali e usando i ratti per sperimentarli come killer. Ai giorni nostri
i discendenti di quei gruppi si stanno ancora combattendo. Oppure il diapason
alieno è sfuggito al loro controllo, ma ratti intelligenti e basta mi è
sembrato poco.
E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI (nessun albo), di Marco Campagnari
Anche oggi devo ricorrere
a uno stratagemma per partecipare: non me la sento di fare un torto alla grande
fantasia degli autori, quindi non mi permetterei mai di cambiare un finale, ma
dato che sono un depravato, al posto della classica finale “lui davanti al
MAC”, metterei qualche tavola che raffiguri Martin con Angie o Diana in
“…e vissero felici e contenti” con una scena un po‘ esplicita
IL RISVEGLIO DI MARTIN MYSTERE (nessun albo), di Marco Cioni
Martin Mystere deve
rendersi conto della sua vera condizione sopita nella sua mente: è infatti un
elohim che deve risvegliare la sua coscienza posta in animazione sospesa dal
suo Essere Superiore con lo scopo di farlo risvegliare 3333 anni dopo l'evento
che ha determinato la fine del suo potere su parte della popolazione terrestre.
L'evento stesso scaturito da un misterioso black out comunicativo verso il
pianeta d'origine ha indotto l'Essere Superiore a creare l'animazione sospesa
dell'essenza del suo adepto per farlo sopravvivere, con trasmigrazione da un
corpo all' altro, con il fine di riprendere la sperimentazione sui terrestri
quando i flussi saranno ripristinati tra la Terra ed il pianeta originario.
Martin Mystere rivive saltuariamente flash di esperienze passate in altri corpi
ed epoche ed è portato alla ricerca del quid che possa recuperare la
possibilità di riscoprire esseri come lui nascosti ancora sulla Terra.
IL DESTINO DI ATLANTIDE E MU (nessun albo), di Alessandro Giacobazzi
E se si potesse evitare la distruzione di Atlantide e Mu?
Martin Mystère, un fumetto distribuito clandestinamente ad Atlantide,
difficile da trovare, ma non troppo se si è disposti a cercarlo con
ostinazione. Una pubblicazione impossibile, che sembra arrivare da un altro
tempo. Sarebbe sufficiente a smuovere alcune coscienze, potrebbe modificare la
rovinosa catena degli eventi?
Probabilmente verrebbe combattuto dalla censura, che ne impedirebbe la
diffusione. Oppure verrebbe tollerato, ma ridicolizzato e bollato come una
lettura per bambini ed inguaribili sognatori?
I lettori lo apprezzerebbero come uno svago proibito, senza troppe
meditazioni, oppure potrebbero nascere riflessioni profonde nei loro animi?
Quella spada di Damocle che grava sul loro futuro, forse solo una fantasia,
potrebbe indurli ad intraprendere azioni concrete per migliorare la società?
Riflettendo sul destino dei nostri mitici antenati, non riflettiamo forse
anche sul nostro avvenire?
OTTANT'ANNI FA (MM 375), di Giovanni Gaddoni
W il Presidente !
I SETTE SIGNORI DELL’IRIDE (MM 300), di Giovanni Gaddoni
Finale alternativa dell'episodio "Viola" del quale le due tavole seguenti sostituiscono quelle di pagine 130 e 131.
Le vignette sono tratte da:
MM 300, dic 2008, Recagno-Esposito Bros.: I sette signori dell'iride: Viola (1a,1b,1c,2g).
MM 358, ago 2018, Castelli e Lotti-Romanini: Chimere (1d).
Storie Da Altrove 8, ott 2005, Recagno-Giardo: L'isola che giaceva in fondo al mare (1e,1f,1g).
MM Gigante 7, dic 2001, Castelli-Alessandrini e Zancanella: Il numero della Bestia (2a,2b,2c,2d,2e).
MM NAC 12, lug 2017, I Mysteriani-Alessandrini: Al cuore della tenebra (2f).
Una geniale operazione di recupero che neanche Castelli ...
Un preciso incastro spazio-temporale che neanche Recagno ...
Un'intimistica introspezione narrativa che neanche Beretta ...
Un'apoteosi di singhiozzi e lacrime che neanche Morales ...
IL GATTO CHE SAPEVA LEGGERE (MM 270-271), di Ivano Rezzonico
Manny ce l’ha fatta! Finalmente è riuscito nella sua impresa di tornare un uomo, grazie naturalmente all’aiuto di Martin che, come sempre, è riuscito a scoprire il mistero degli uomini-animali. L’unica cosa che Manny desiderava più di tornare umano, era ringraziare quell’uomo che gli aveva regalato affetto e una casa in cui vivere: Archer.
Torna da Archer e decide di raccontagli tutta la sua storia, lasciando
l’uomo senza parole, ma senza alcun dubbio che la storia di Manny possa non
essere vera. Ma Manny aveva un’altra sorpresa per Archer: un gattino, figlio
del gatto Mehitabel, che pur non essendo sapiente come suo padre, porterà un
po’ di serenità nella vita dell’uomo.
DIECI ANNI DOPO (MM 121), di Fabio Franzini
DIDASCALIA [Fascia degli
asteroidi, regione situata fra le orbite di Marte e Giove]
La vignetta ci mostra una
porzione oscura di spazio, ma il campo tende via-via a restringersi mostrando
sempre maggiori dettagli corpuscolari, fra cui si cominciano a distinguere i
contorni confusi di uno strano oggetto. Il campo si restringe sempre di più
fino a penetrare dentro l’oggetto. L’ambiente interno è altrettanto oscuro, freddo,
inquietante. L’unico segno di vita è dato dall’attività di uno schermo
“disturbato” che ci mostra un individuo con fattezze umane che, senza
trasparire emozioni, pare stilare un rapporto dove si conferma il successo
della fase 1 e l’inizio della procedura di preparazione che culminerà
nell’attuazione della fase definitiva, la seconda. La figura sullo schermo,
certamente la personalizzazione dell’ I.A. del sinistro congegno, è generosa di
dettagli, ma l’immagine va e viene e i buchi narrativi salienti sono molti. Il
“Killer planetario” è ancora troppo debole, povero di energia, e per ricaricare
gli accumulatori raggiungendo un’operatività del 100% occorreranno millenni. Ma
il tempo non è un problema, e la vignetta finale che mostra una sorta di
display-contatore su cui scorrono caratteri incomprensibili in sequenza non fa
presagire niente di buono.
FINE DELLE 150 PAROLE A DISPOSIZIONE.
Spiegazione della tavola.
Quello che ho fantasticato
io non riscrive la conclusione alternativa di una singola storia ma,
esattamente come nell’albo del numero 121, DIECI ANNI DOPO, aggiunge una tavola
imprevista in sequenza al finale ufficiale, esemina il primo egg di una serie
di indizi che avrebbero dovuto avere cadenza triennale. Dove andrebbe posta
questa prima tavola? Assolutamente in una delle prime storie (se non la prima).
Questa saga, fatta di un quarantennio di indizi, avrebbe dovuto essere più
ermetica di quella degli esagoni. Niente doveva essere rivelato nel corso dei
decenni, se non l’evoluzione dell’oscuro progetto con cadenza periodica, ma
senza far trapelare niente. Il lettore di Martin Mystère avrebbe dovuto vivere
questi quarant’anni con un senso di oppressione, con la consapevolezza di una
SPADA DI DAMOCLE posta sulla testa: un countdown millenario parallelo a quello
storico, ma ancora più distruttivo e ineluttabile. Nessuna concessione ai
lettori, che pur lamentandosi per l’allungamento del brodo si sarebbero persi
in decenni di speculazioni. La base del mio progetto è questa: il satellite
FINE DEI TEMPI non è andato distrutto terminata la fase operativa precedente.
E’ semi-dormiente, esaurito, occupato in un’opera di manutenzione a scadenza
millenaria. Quando i “Fratelli delle Pleiadi” lo hanno attivato e reso
indisinnescabile non hanno modificato il protocollo originale che, come per il
richiamo di un vaccino, prevedeva un secondo bombardamento di bolidi plasmatici
(salvo contrordini atlantidei) per debellare definitivamente il virus che
infestava il pianeta: i sopravvissuti di MU. Illusi coloro che pensavano in una
nuova fase dell’umanità sulle ceneri della precedente. La continuità della storia
non si è mai interrotta, e non lo sarà fino a che il tecnologico angelo
vendicatore, che già una volta ha reboottato la storia, non sarà nuovamente
affrontato e stavolta sconfitto. Illusi anche gli UIN, che pensavano di
esorcizzare gli errori del passato con un’educazione oscurantista dell’umanità.
Il destino è scritto e va oltre il loro operato. UIN che, tuttavia, grazie alla
loro memoria storica millenaria, sono gli UNICI a conoscere la minaccia
incombente. Come hanno pensato di gestirla e tentare di neutralizzarla è una
cosa a conoscenza solo di pochi elementi al vertice del gruppo. P.S Onore a
Franco Villa che non ha lasciato cadere nell’oblio il divoratore di mondi FINE
DEI TEMPI col favoloso DocSulkamore ma, come vedi, io sono più fatalista e
timoroso sulla natura e sulla missione del Dio Elettrico
IL DIO CHE VENNE DAL MARE (MM 356), di Andrea Brambillasca
Il laboratorio sottomarino è in realtà una postazione di Mu che intendeva utilizzare gli animali come "arma di sterminio di massa" contro gli esseri umani qualora avessero cominciato a fare morire il pianeta con l'inquinamento o il surriscaldamento globale, ma che poi ha acquisito una propria coscienza come letto nell'albo.
Lo so che può essere banale, ma quell'albo mi è rimasto impresso per il comportamento degli animali.
LE MACCHIE DI RORSCHACH (MM 171), di Rocco Sartori
Da Pag.93
MM esce dall’ufficio di
Boher e incontra il Casiraghi al bar, racconta che le macchie hanno un
particolare potere, ma che non ricorda più quale e che comunque è prematuro per
l’umanità conoscerlo. I due si salutano.
Intanto Bohler da casa
contatta telefonicamente una persona in giappone: ”Buongiorno signor Kimura
finalmente ho le carte originali, ora possiamo governare l’Economia mondiale.
La prossima settimana ci vediamo a Tokyo.
Il giorno dopo a Tokyo nel
suo ufficio il sig. Kimura parla con due collaboratori (tradotto dal Giapponese):”
dal prossimo mese modificheremo i prototipi di codice QR che abbiamo creato,
utilizzeremo altre microimmagini. Tenetevi pronti”.
Ultima vignetta in casa
Mystere circa 6 mesi dopo.
Martin sfoglia il giornale
con accanto Diana e vede la pubblicità di una macchina giapponese, accanto alla
quale nota un quadratino con strani disegni.
Pensa: “che strana
immagine mi ricorda qualcosa…”
A voce poi :”Diana non
sarebbe ora che anche tu avessi una bella macchina?”
Abbraccio di Diana, mmghrr
di Java …e fine della storia.
14.LA PIRAMIDE NERA (MM
99), di Roberto D’Urso
Sones non era altro che un "Goa'uld" che proveniva da un'altra galassia lontana per la conquista della terra, non sopporta il caldo e con delle apparecchiature controllava il sole facendo gelare la terra. Già nell'antichità aveva perso il suo simbionte ucciso da una spada arroventata, risvegliato dopo la cura della ferita dal sarcofago Goa'uld, si imbatte con Martin. Dopo una lotta, Martin ricorda che non poteva sopportare il caldo gli da fuoco con l'accendino, e salva la terra.
L'INVENTORE DEI MITI (MM 339), di Pier Aicardi
Nel finale Martin nella
notte fa un sogno in cui un aborigeno australiano (KUNANJUN?), rappresentante
del mondo del sogno gli spiega l’importanza della diffusione, innescata da
narratori predisposti, di certe leggende/miti: tutto cio’ esiste dalla notte
dei tempi, dai primi racconti orali alle forme scritte, a quelle piu’
tecnologiche moderne. L’obiettivo di queste storie e’ di raggiungere tra le
moltitudini determinati individui particolari, ed attivare in essi poteri
latenti che inconsciamente si manifestano nella dimensione del sogno
permettendo di esprimere una sorta di energia che contrasta una serie di forze
maligne che attraverso i sogni vogliono giungere alla nostra realta’. E’ un
processo continuo e presto Martin sara’ coinvolto in un evento su questo tema
di grande importanza. Dopo questa rivelazione pero’ tutto sara’ dimenticato da
Martin come spesso accade con i sogni al nostro risveglio.
L’ESERCITO DI TERRACOTTA (MM 74), di Daniele Marcheselli
I guerrieri di terracotta erano dei Golem! lo stile è la conoscenza esoterica era stata portata in Cina da Alessandro Magno. Tale conoscenza deriva da Abramo, padre di moltitudini.... quindi grazie all’esercito di Golem....con cui ha unificato il regno …. Abramo è “padre” oltre che delle tre religioni abramitiche, ebraismo, cristianesimo e islam ….anche del primo imperatore dei Cinesi?
Per approfondire:
Nel 2016 alcuni archeologi hanno avanzato una singolare ipotesi speculativa sulla possibilità che le statue dell'esercito di terracotta possano essere state ispirate alle statue ellenistiche diffuse in Asia a seguito delle conquiste di Alessandro Magno; spingendosi oltre, alcuni di essi immaginano che artisti greci possano aver aiutato nell'ideazione delle statue e supervisionato alla loro realizzazione. Questa ipotesi renderebbe conto dell'improvvisa apparizione in Cina di statue ad altezza naturale, un prodotto artistico privo di alcun precedente nell'arte cinese, mentre era comune nella Grecia dell'epoca; l'ipotesi è dovuta al ritrovamento, nella provincia, di DNA mitocondriale europeo e di raffinate figurine di uccelli di bronzo realizzate con fusione a cera persa, una tecnica scultorea che era conosciuta nella scultura greca e dell'antico Egitto.
Ricordiamo che Alessandro, giunse ai confini dell'odierno Xinjiang cinese, dove fondò un'altra Alessandria, che chiamò Eschate (Ultima), l'odierna Chodjend.
E se Alessandro Magno avesse importato oltre allo stile delle statue anche le conoscenze esoteriche ebraiche Babilonesi relative ai Golem?
Si dice che il Golem sia stato formato attraverso il testo esoterico ebraico di origine babilonese Sefer Yetzirah: esso risale alla sapienza di Avraham, Abramo.
Abramo in ebraico significa "Padre di molti" è un patriarca dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'islam. Le tre religioni sono dette abramitiche. La sua storia è narrata nel Libro della Genesi ed è ripresa nel Corano. La cronologia interna alla Bibbia colloca Abramo verso il 2000 a.C. Ai tempi della prigionia babilonese degli ebrei.
L'ENIGMA DEL SATOR/VERSO L'APOCALISSE (MM 207/208), di Claudio Bonci
EPILOGO :
Le forze ghibelline ammontavano a ventimila unità, composte da ottomila fanti senesi, tremila pisani, duemila fanti e ottocento cavalieri germanici di Re Manfredi di Sicilia. A loro si aggiungeva la più accanita città ghibellina di Terni. Le cronache indicavano in trentamila fanti e tremila cavalieri le forze della lega guelfa fiorentina.
Le prime ore del pomeriggio segnarono l’inizio de “ lo strazio e ‘l grande
scempio che fece l’Arbia colorata in rosso “ ( Dante, Inferno canto X.85 )
Firenze ne usciva inesorabilmente sconfitta. Il sacco al campo guelfo
permise ai ghibellini senesi di catturare e razziare di tutto.
Guelfi e ghibellini, il male e il bene.
Le insegne gigliate benedette nel battistero fiorentino, custode del ROTOR,
ancora oggi giacciono come trofei dentro al Duomo di Siena , protetto dal SATOR
…
OTTANT’ANNI FA (MM 375), di Marianna Fanti
Vsto che non ho albi con me se non l'ultimo, lo applico lì. Non può peggiorare il finale scelto dall'autore, il modo orrendo in cui il brucone alieno va in tilt.
Pagina 73.
Prima vignetta identica. Nella seconda, il bruco muore improvvisamente di
infarto. Protagonisti spaesati. Robottino esce elegantemente di scena.
Si apre una porta. I protagonisti, in assoluto silenzio, escono.
Deserto. Martin e Java vanno a dx, l'inafferrabile a sx. Durante il
tragitto, ciascuno tornerà nel proprio tempo.
La storia finisce prima di chiudere i fili lasciati in sospeso.
LA FINE DEL MONDO (DD-MM 2), di Massimo Medina
A grandi linee il finale originale era che il diluvio che aveva innalzato il livello mondiale dell’acqua, era terminato, senza lasciare danni e la fine del mondo riguardava l’estinzione di un insetto.
<<Giuda ballerino, mi vien da dire, era un po’ che non pensavo a
Dylan, a sapere che era un sogno, qualche pugno in più glielo avrei tirato,
invece era lui che, ogni volta che parlavo, mi pestava come un fabbro … E poi
quell’antipatico bambino con il suo marchingegno chiamato AIW che continuava “
La fine del mondo! Sì sì, la fine del Mondo!!”… … Mavvaff … e la pioggia, e la
gente che spariva, e l’androide nel tempio, e quelli che mangiavano solo
insetti…>>
<<E’ inutile ripensare a tutte le incongruenze … ormai sono sveglio, ho visto dal sito della Bonelli che è uscito l’ultimo Bollettino dell’AMYS: cerchiamo di iniziare almeno bene sta giornata anziché no>>”