venerdì 18 novembre 2016

GaL #47 - The Pyramids' Other Secret (1)

Get A Life (the fancomic miniseries NOT presented by Martin Mystère) presents The Pyramids' Other Secret (1) in English.

Egypt, land of Pyramids, of long-vanished rivers such as the Yellow Nile, of mysteries that date even before the TechnoPharaos from the age of Atlantis and Mu-- is nowadays a casket whose wonders are under the watch of the Men In Black, who have control of the Egyptian Museum as well as other fortresses of ancient history.
But what happens if the threat of the Charred Men, which the mystical Z Stone pointed out since last issue, moves from California to Egypt itself?
What legacy from this country holds the potential to bring the Wasteland?
And who is the mysterious Z-Biker who can cross the Ley Barriers of the secret district in the middle of Cairo City? That is what the three young pupils of Martin Mystère, Diego, Elena, and newcomer Erik, will have to find out.

Art by Joel Sousa. Cover by Gianmarco Lizzio.
Bonus by N.K.
English edits by Joe Teanby.
Story & lettering by Franco Villa.

Want more? Here is the Get a Life! episode index.

mercoledì 16 novembre 2016

[Recensione] Il raggio di Atlantide


Il raggio di Atlantide
Testi e disegni di Andrea “Casty” Castellan
Prima pubblicazione su Topolino (libretto) 3177-3178 : 8 Ottobre 2016

"Hanno scoperto più cose loro su Atlantide in pochi mesi che noi in dieci anni!"

Dopo le vicende del Colosso di Rodi e dell’Oricalco (Le miniere di Fantametallo), il prolifico e iconico scrittore/artista Casty torna a proporci una fascinosa nuova tappa nella sua personale ricerca di Atlantide in chiave Disney, dimostrandosi ancora una volta deliziosamente abile e ispirato nel partire da innumerevoli frammenti di conoscenza e finzione, che sono noti a volte persino da decenni, per costruire una grandiosa mitologia onnicomprensiva, intrecciata in una robusta narrazione avventurosa classica, capace di bilanciare intelletto ed emozioni.
In ogni pagina, incontriamo "volti" narrativi familiari, magari interpretati in maniera diversa, ma che da anni ci accompagnano nelle nostre letture: il senso di meraviglia, il gusto impagabile della speculazione storico-scientifico-fantastica, l’esplorazione metaforica e letterale degli angoli più enigmatici ed evocativi della Terra, la curiosità positiva portata alla sua massima e più appagante espressione.

E’ con passione Mysteriana, per esempio, che Casty collega la spagnola scultura della "Dama di Elche" alla leggendaria regina Antinea e al suo regno di Esperia, associando quest'ultimo alla situazione idrogeologica del Mediterraneo e del Sahara di 11.500 anni fa, scomodando anche i fiumi del Sahara, ora sotterranei, ma storicamente registrati come in superficie sino al XVI secolo.
Se ciò ricorda qualcosa ai lettori di Martin Mystère, è perchè di recente se ne è parlato ne Il Nilo Giallo, dove però gli sviluppi di questo fascinoso elemento storico hanno portato a un esito diverso dal colossale affresco storico-apocalittico mirabilmente concepito (e dipinto) dall'abile e ispirata mano di Casty.
Ma non è certo solo questo, per quanto di respiro grandioso, il punto in comune con la pluridecennale concezione mysteriana dell'universo che ha reso Martin Mystère il fumetto unico che era. Proprio come l’opera di Alfredo Castelli usava essere spiazzante e imprevedibile, nella sua capacità di riflettere sulla modernità tramite l’antico, così sa fare anche Il raggio di Atlantide, come è evidente nella visionaria e positivista genesi della città segreta di Demopolis: decenni fa, scienziati di tutta Europa che non volevano più essere finanziati da multinazionali avide di profitto e interessate solo a usare le loro idee per sviluppare nuove armi con cui alimentare il mercato mondiale della guerra, si ritirarono in un angolo disabitato del mondo, per costruire una idealistica (e impossibile?) "città della gente".

 Questa concezione utopistica, forse irrealizzabile ma che di certo illumina la parte migliore dell'essere umano e lo stimola a crescere ed agire in senso positivo, per se stesso e per gli altri, è la stessa che molti anni fa noi lettori scoprimmo alla radice di una storica vicenda narrata da Alfredo Castelli in Morte nella taiga (Tunguska!), dove scienziati e filosofi e letterati dei secoli bui, mal visti dall'opprimente e oscurantista mentalità cattolica dominante nel medioevo, fuggirono nelle terre del nord, fondando una comunità che sviluppò le scienze, durante il periodo che nella nostra civiltà corrispose alla completa interruzione della ricerca scientifica.
Ma come Castelli concludeva tragicamente il suo racconto (la civiltà di Tunguska raggiunge un livello tale di sviluppo da causare il proprio annientamento in una catastrofica esplosione, non tanto diversamente da ciò che fecero anche Atlantide e Mu), così fa Casty con il sogno impossibile dela sua Demopolis.

O meglio, Casty lo farebbe se non dovesse scrivere un fumetto Disney, in cui i finali tragici non sono ammessi. Ma Casty non demorde, e non si adatta a scrivere una storia ebetemente ottimistica: ecco quindi che l'autore inietta una figura che incarna il deprimente realismo nella vicenda, per spiegarci perché l’ideale alla base di Demopolis non può prosperare nel mondo della realtà.
Questa figura è il personaggio di Abelardo Monk, modellato come un chiaro omaggio all’opera di Romano Scarpa, come accade anche per certi dialoghi, essenziali, chirurgici e linguisticamente insoliti ("Qui si suda!"). Questo multimiliardario magnate delle telecomunicazioni è l’epitome dell’essere umano sociopatico, egotista, egoista e narcisista, che tiene in considerazione solo i propri interessi e bisogni, infischiandosene del benessere della comunità o di quello delle generazioni future: è per via di personaggi come costui, ci dice Casty, che la parte decente dell’umanità non riuscirà mai a costruire una società armoniosa, equilibrata, egualitaria e lungimirante. E purtroppo, aggiunge Casty, simili sociopatici sono solo parte del male che ci infesta, perché dopo di loro vengono le masse che si lasciano incantare dalle promesse di questi individui, o, peggio ancora, che li ammirano e sono ansiosi di imitarli per entrare a far parte della loro corte. Non è certo un caso che Monk controlli le telecomunicazioni, proponga un’informazione rincitrullente, e si bei nel mondo cool dei social network, scattando selfie e sollazzandosi con la vacuità del nulla (e degli inglesismi random che tanto non improvano le vostre skills, come ci ricorda Lercio.it), mentre Topolino e soci rifiutano di agire come schiavi (o diventarne dipendenti) di queste tecnologie modaiole, pervasive, vacue e persino dannose.
 
E nonostante l’analisi di Il raggio di Atlantide conduca a questa pesante riflessione, il fumetto non prende mai una piega retorica, e non diventa mai di gravosa lettura.
Nelle pagine di questa storia ci sono infatti troppe idee e trovate e sorprese e divertimento, perché ciò accada, e a ogni svolta e rivelazione ci si addentra sempre più in una matrice Mysteriana a quattro dimensioni che spinge a riflettere, ma anche a spaziare nell'immenso potenziale che l'umanità possiede e che sta gettando nello scarico.
C’è una fantastica risposta ai grandi enigmi sulla costruzione dei monumenti dell'antichità, come le Piramidi, con l’ideazione di uno strumento ancestrale simile a un laser, le cui tracce, secondo Casty, si trovano in varie leggende da lui mirabilmente collegate (come il fulminante Occhio di Balor dei Celti).
C’è l'organizzazione delle "Lepri Viola", una setta avida di potere e costituita dai ricchi e potenti del mondo, intenzionati a schiacciare il globo sotto i loro piedi a qualunque costo, in nome del profitto.
C’è la "dama delle rocce della Guinea", che qui diventa un’effige di Antinea, presente anche in Africa.
C’è la teoria del secondo satellite della Terra, schiantatosi contro il pianeta (sebbene qui la tecnologia di Atlantide abbia attutito l'impatto).
C'è l'immaginifico macchinario retrofuturista dell'iconografo, che ci riporta ai tempi in cui Castelli era capace di perdere giorni per ideare un cervellotico meccanismo (o analizzarne uno esistente), per puro amore del cazzeggio.
Ci sono i resti intatti o quasi del regno di Esperia, in una delizia di rovine e architetture superstiti, su cui troneggia un cannone unico nel suo genere e nella sua progettazione retro-futurista. E al di sotto, l’immancabile vulcano che segna la fine di questa testimonianza del passato.
C'è uno spettacolare "sottomarino" dei deserti, con conseguente battaglia impossibile tra questo mostro tecnologico e i nostri eroi guidati da Topolino, che è la conferma dell'influenza visionaria di Hayao Miyazaki.
Si potrebbe malignamente dire che c’è  tutto il materiale fantaspettacolare a cui Hollywood potrebbe attingere per ricavarne un film colossale come quelli che vanno di moda adesso, anche se la componente socio-critica ovviamente nel film verrebbe edulcorata o del tutto sforbiciata, per evitare che lo spettatore medio cominci a porsi domande sullo status delle cose che gli viene imposto da gente che non ne ha il diritto nè la statura morale o etica.
Alla conclusione di questa sarabanda di azione, tecnologia, storia, archeologia, architettura, fantascienza, astronomia, geografia, geologia, immaginazione, utopismo, filosofia e genuino divertimento che è sia infantile che intellettuale, si resta per un istante senza fiato. Si ripensa ai capitoli antecedenti, gioendo dell'appagante affresco complessivo che si sta dipandando. E si pregusta l'episodio che verrà, chiedendoci come sarà l'Atlantide di Casty.

"Dunque è questo il vostro scopo: monopolizzare l'informazione!" 
"Già! Così, quando assumeremo il controllo del mondo, nessuno avrà i mezzi per contraddirci!" 

venerdì 11 novembre 2016

Get a Life n. 47 - L'alto segreto delle Piramidi (1)

Get A Life, la serie NON presentata da Martin Mystère, presenta l'episodio n.47, L'alto segreto delle Piramidi (1).

L'Egitto, terra delle Piramidi, di fiumi scomparsi come il Nilo Giallo, di misteri antecedenti ai Tecnofaraoni dell'epoca di Atlantide e Mu, è oggi uno scrigno le cui meraviglie sono custodite dagli Uomini in Nero che controllano roccaforti della storia antica come il Museo Egizio.
Ma cosa succede se la minaccia degli Uomini Carbonizzati, segnalata dalle attività della mistica Pietra Zeta sin dall'ultimo episodio, si sposta dalla California allo stesso Egitto? Quale delle eredità segrete di questa terra possiede il potenziale di portare la Desolazione del Wasteland su questa Terra?
E' ciò che dovranno scoprire i tre giovani pupilli californiani di Martin Mystère, Diego, Elena e il nuovo arrivato Erik. E chi è il misterioso Z-Biker che può attraversare senza alcuna fatica le Barriere di Ley del quartiere segreto de Il Cairo?


Arte di Joel Sousa. Copertina di Gianmarco Lizzio. Bonus di N.K.
Storia e lettering di Franco Villa.
Supervisione di Luca Salvadei e Cristian Di Biase.

Tutti gli altri episodi e l'arte extra qui: indice della serie Get A Life.

In questo episodio parliamo di: Ritorno alla terra che non c'è (Martin Mystère n.280) - Un enigma di nome Jaspar (Martin Mystère nn. 77-78-79) - Superman - NeverNeverLand - Il Databank Universale

sabato 5 novembre 2016

PDF - Le armi che distrussero il mondo

Get a Life! presenta la raccolta in PDF, scaricabile gratuitamente, dei due episodi atlantidei con

Contenente gli episodi

 e 

questa raccolta esplora la distruzione "del mondo" causata dalla follia di Atlantide e Mu, le due civiltà impegnate in una corsa agli armamenti che decimila anni fa ha devastato l'ambiente fino a spazzare via ogni forma di progresso magico-scientifico, regredendo l'uomo a uno stadio semi-primitivo.

Ma quante erano le armi finali che distrussero il mondo? Possibile che si sia trattato dell'opera di un singolo satellite?
E questo satellite apparteneva ad Atlantide oppure a Mu? Su quale delle due civiltà ricade la colpa definitiva della distruzione di ogni cosa?

Ed è vero che il satellite in questione proveniva dalla nostra epoca? Come può la nostra tecnologia, anche quella più avanzata, rivaleggiare coi favolosi e ben noti traguardi conseguiti da Atlantide e Mu?

In che modo la "Doppia Teoria del Tutto" sviluppata in quella stessa epoca, inglobava scienza e magia? E quali legami aveva con l'universo parallelo, venuto in contatto col nostro? Anch'essa va annoverata tra le forze che minacciarono la distruzione del mondo?
Le risposte giungono dall'avventura antartica di Torn e Ameera, ma anche da un impossibile e vanaglorioso diario scritto dall'onnipresente Sulka Nanazca e caduto nelle mani del fanfarone letterario per eccellenza... il Docteur Mystère!
Nei contenuti aggiuntivi di questa edizione:
- tre nuove copertine, a colori e in bianco e nero, dedicate alle avventure di Torn e Ameera nell'Antartide, con una comparsata di Martin Mystère e Java
- la versione sintetica delle note dedicate alla continuità e ai singoli argomenti di ogni storia (la versione estesa accompagna ogni pagina dell'edizione online di questi episodi)

Ai più attenti non sfuggirà il doppio omaggio alla copertina di Longitudine Zero, con tanto di parodia corredata da donnine sexy seminude e personaggi idioti di una "altra realtà".


Storia & lettering di Franco Villa
Supervisione di Luca Salvadei


Tutte le storie a questo indirizzo: Indice della serie Get A Life (comprende link alle versioni PDF per il download diretto).