giovedì 8 luglio 2021

PROMEMORIA MYSTERIANO DI LUGLIO


PROMEMORIA MYSTERIANO DI LUGLIO 

Lo so che sono passati due mesi dall'ultimo promemoria, ma il MyTH ci ha preso un sacco di tempo. Senza contare le altre sorprese che vi stiamo preparando. Una su tutte? Il nuovo Corriere del Mystero che uscirà a dicembre. Anzi, prima ancora il Dizionario delle donne mysteriose!! 

Però ora eccoci qui, o come direbbe Alfredo Castelli, "Eccoci ancora qui!" con il nostro/vostro agognato promemoria mysteriano, nel quale vi elencheremo tutti i vari appuntamenti (cartacei e non) previsti per i prossimi mesi.

Come dico sempre, voi pensate solo a rimanere affamati e curiosi di mystero, e magari ad iscrivervi ad AMys in modo da permetterci di portare sempre aventi, e sempre meglio, la vostra passione per il nostro biondo archeologo preferito!

Qui di seguito quindi troverete:
- disponibili in edicola/fumetteria/libreria;
- le date significative del mystero (le prossime uscite, le fiere, gli altri appuntamenti,...);
- tutti i link per accedere a tutto lo scibile di MM on line;
- l'elenco delle pubblicazioni e dei gadget del mystero in circolazione;
- tutte le informazioni utili per conoscere AMys!


ATTUALMENTE REPERIBILI IN EDICOLA, FUMETTERIA, LIBRERIA, ONLINE

E' in edicola il numero 377 della Serie Mensile con la prima parte della storia "Un Vampiro a Vienna" di Castelli e Davide Barzi e disegni di Walter Venturi, in cui ritorna Kaplan/Hermann Strauss, il non morto di "Un vampiro a New York"; inoltre prosegue il romanzo a puntate di Andrea Carlo Cappi;

E' in linea il Bollettino di AMys di Maggio e il nuovo catalogo di prodotti di AMys.
 
E' in corso il Secondo Premio Letterario e Artistico "Un salto nel Mystero", con vari premi, anche monetari;

Senza scordare che è sempre possibile ascoltare l'audiolibro di Martin Young Mystere, qui un esempio del libro.


APPUNTAMENTI FUTURI PER IL 2021

17 luglio: durante la fiera Rimini Comix vi sarà la presentazione del nuovo albetto di Alfredo Castelli dedicata ad un suo vecchio personaggio: Van Helsing e la riedizione del Carciofo Nazionale;

22 luglio: esce Nathan Never Magazine con una sezione dedicata ai rapporti tra il nostro Martin e la Luna, come era accaduto in passato per il magazine dedicato a Marte; 

23 luglio: esce il 38esimo Speciale "Fiamme sulla laguna" che conterrà:
- "Fiamme sulla laguna",  "una storia ambientata a Venezia che uscirà in occasione dei 1.600 anni dalla fondazione della città", scritta da Artusi e Zillio (da un racconto di Toso Fei) per i disegni e i colori di Ongaro;
- "Pape Satàn Aleppe!", "una storia di Dante Alighieri visto in un'ottica inedita", scritta da Castelli e disegnata da Mangiantini;
-.la riedizione de "Il cimitero dei computer", di Castelli & Montanari e Piccoli;
- la riedizione de "La scintilla", di Castelli & Della Monica;

24 luglio: esce il nuovo bollettino di AMys;

27 luglio: esce il terzo balenottero di Zona X dedicato a Stirpe di Elan;

fine luglio: esce il librone "Martin in Comicsland - i fumetti nei fumetti", un book che raccoglie le storie di Martin dedicate ai fumetti;

primi di agosto: esce il numero 378 della Serie Mensile, la storia Gli Uomini in Rosso di Davide Barzi e Walter Venturi;

primi di settembre: esce "A nord da Nord Ovest", numero 379, di Sergio Badino e Carlo Velardi;

25 e 26 settembre: Albissola Comics con la partecipazione di AMys;

primi di ottobre: esce "Thomas il Veritiero", numero 380, di Lotti & Mainardi e Alfredo Orlandi;

fine ottobre: siamo convinti che quest'anno si terrà Lucca Comics con molte sorprese;

primi di novembre: esce "Oera Linda", numero 381, di Giovanni Eccher e Giovanni Nisi; 

primi di dicembre: esce "Anziani e alieni", numero 382, di Giovanni Eccher e Fabio Piacentini;

ancora dicembre: si parla di una storia natalizia disegnata da Antonio Sforza.


ANTICIPAZIONI PER IL 2022 

Non è annullato il cross-over con Dampyr (anche se pare non sarà un vero e proprio team-up);

Si concretizza l'uscita del gigante disegnato da Caluri, anche se in un altro formato (one shot?);

Aprile 2022 previste grosse sorprese per il quarantennale di Martin.


PAGINE E SOCIAL

BONELLI SU FACEBOOK;
MARTIN SU FACEBOOK;
BONELLI KIDS SU FACEBOOK;
BONELLI SU INSTAGRAM;

AMys SU FACEBOOK;

LA MAIL DI AMys: ass.cult.amys@gmail.com;
AMys SU INSTAGRAM;
LA MAILING LIST BVZM;
IL FORUM AGARTHI;
IL BLOG DEI FAN;

Infine potete trovare succose anticipazioni al seguente link: piano d'intenti di inizio anno di Castelli.


MARTIN MYSTERE MYSTERY MART

I ROMANZI BONELLI

- Le avventure del Giovane Martin Mystère;

I BONELLI KIDS

- i Kids in generale;
- il primo Magazine dei Bonelli Kids;

LE STORIE BREVI

E' disponibile presso AMys e Freecom/Cartoon Club il nuovo albo dedicato al Docteur Mystère: il mistero del corvo, in due bellissime varianti;

LE STRISCE DI MARTIN


I LIBRI ANTOLOGICI CON STORIE RIEDITATE

RACCOGLIE: "Il cibo degli dei", "L'ossessione del reverendo Dodgson", "La notte degli orti viventi" e "Ritorno all'Eden" quattro storie di Castelli/Pasini/Recagno disegnate da  Giancarlo Alessandrini, Paolo Morales, Fabio Grimaldi, Esposito Bros, Lucio Filippucci, Rodolfo Torti, Luigi Coppola; in appendice il dossier sui mysteri del cibo;

RACCOGLIE: “Anni '30”, “L'impero sottomarino”, “Saturno contro la Terra” e “Lo spettro della luce” quattro storie di Alfredo Castelli con i disegni di Giancarlo Alessandrini, Franco Devescovi, Lucio Filippucci e Rodolfo Torti;

RACCOGLIE: "una storia di natale", "il gatto che sapeva leggere" e "il ritorno della bestia" tre storie di Alfredo Castelli disegnate da Gino Vercelli, Franco Devescovi e Esposito Bros; in appendice il dossier Animalalmanacco di Cuccolini aggiornato da Castelli e altri articoli;

RACCOGLIE: "Cospirazione Luna", "Ricordi dal futuro" e "La guerra dei mondi" tre storie scritte da Castelli/Recagno/Vietti e disegnate da Bagnoli/Gradin/Torti/Filippucci;

- Dylan Dog & Martin Mystère, Ultima Fermata l'Incubo:
RACCOGLIE: il primo team-up tra MM e DD scritto da Tiziano Sclavi/Alfredo Castelli e disegnato da Giovanni Freghieri;

- "Martin Mystère presenta: Leonardo, Geniodell'impossibile":
RACCOGLIE: "Scendendo", "Se a Milano ci fosse il mare" e "Il sorriso della Gioconda" tre storie di Alfredo Castelli disegnate da Palumbo, Torti e Alessandrini, per l'occasione ricolorate in mezza tinta; le storie vanno ad arricchire un corposo dossier su Leonardo opera di Castelli e Alex Dante;

- Dylan Dog & Martin Mystère, La fine del mondo
RACCOGLIE il secondo TeamUp MM/DD scritto da Sclavi/Castelli e disegnato ancora da Freghieri;

RACCOGLIE "Il segreto di Mozart" (di Castelli/ Alessandrini), "L'ultimo concerto" (di Beretta, Pasini e Castelli/ Filippucci e Alessandrini) e "Gli uomini del blues" (di La Neve e Santarelli/ Leoni e Cardinale); e naturalmente un enciclopedia della musica mysteriosa in appendice;

RACCOGLIE "L'orrenda invasione" (di Castelli/Villa);

I SAGGI

di cui potete gustarvi anche il trailer

qui un'intervista per SKY TG24, e qui un altro link al terzo libro di Alex Dante


ALTRE OPERE DI MYSTERIANI

- "L'Apocalisse" di Alfredo Castelli e Corrado Roi (vedi anche qui) in libreria e fumetteria con copertina regular e variant;


GLI ALTRI PRODOTTI DEL MYSTERO

- il portachiavi del nostro eroe;
- la tazza di Martin;
- il poster
- la riedizione del primo albo di Martin Mystère con allegato biglietto sonoro di auguri
- informazioni sul gioco di carte dei Bonelli Kids le trovate quiqui e qui.


AMys - ASSOCIAZIONE CULTURALE NIPOTI DI MARTIN MYSTERE

Iscriversi ad AMys vale sempre la pena, innanzi tutto perché è bello condividere la nostra passione raggruppandoci in questo gruppo di "nipoti" del BVZM.
E poi naturalmente, per i gadget e i prodotti che vi proponiamo.
Quindi ecco le due tipologie di iscrizione:

***SOCIO ORDINARIO***

Per una quota associativa di 15€ si riceve la tessera, una stampa e si può accedere al nostro catalogo di prodotti e partecipare a tutti i nostri eventi. 

***SOCIO SOSTENITORE***

Per una quota associativa di 50€, oltre a riceve la nostra tessera, vi vedrete racapitare a casa  5 spille della serie "Road to 40th", 4 stampe esclusive, il meraviglioso albetto "Ri(s)guardiamoli un'altra volta" che raccoglie in una versione integrale e inedita i migliori risguardi comparsi sugli albi di Martin Mystère, il Dizionario delle Donne Mysteriose e il quarto numero del Corriere del Mystero.

A chi si iscriverà per la prima volta ad AMys verrà regalato un “posterino” di benvenuto realizzato da Lucio Filippucci e autografato dal nostro Presidente e una esclusiva spilla che permetterà di riconoscerci ai vari eventi. NB gli importi si intendono al netto delle spese di spedizione.

Per ulteriori dubbi o per procedere con l'iscrizione e avere i dati bancari/postali: ass.cult.amys@gmail.com

martedì 6 luglio 2021

[Recensione] Doc Robinson - "Operazione Arca"

Doc Robinson: Operazione Arca
"Doc Robinson: Operazione Arca"
Di Alfredo Castelli & Angelo Maria Ricci
Pubblicato da Associazione Culturale AMys per i soci
 
In un elegante volume brossurato di 100 pagine, formato 21x29,7 cm, con carta patinata opaca, copertina e quarta di copertina in quadricromia con alette, le 64 tavole intonse di ciò che doveva essere la versione originale di Operazione Arca (Martin Mystère n. 3) di Alfredo Castelli e Angelo Maria Ricci per la serie del britannico Doc Robinson, detective dell'ignoto, sono state restaurate e rese disponibili disponibili per gli appassionati grazie ai soliti auspici dell'Associazione Culturale AMys (il fanclub di Martin Mystère). E queste tavole non arrivano da sole, ma sono accompagnate da una doviziosa quantità di illustrazioni e testi storico-critici che possono solo fare la felicità del Mysteriano appassionato di documentazione e completezza delle informazioni.

Operazione Arca

La copertina inedita di Giancarlo Alessandrini apre la strada a un corposo articolo in cui Alfredo Castelli ricostruisce con generosa dovizia di particolari i retroscena della travagliata gestazione della serie di Martin Mystère, coi suoi cambi di nome, ambientazione (Doc Robinson è infatti un personaggio inglese), formato (originariamente era prevista una lunghezza di 64 pagine, atipica per il mondo bonelliano, e curiosamente d'attualità col nuovo formato di Martin Mystère) e sceneggiatura (intere tavole ricche di azione furono aggiunte all'edizione originale, ritenuta ironicamente troppo "cerebrale" e quindi a rischio di scoraggiare i lettori; all'epoca non c'era modo di prevedere che questa serie avrebbe finito con l'assumere caratteristiche culturali uniche nel panorama fumettistico e destinate ad attrarre lettori interessati soprattutto alla parte cerebrale dei suoi contenuti, tanto da trasformare questi lettori in un seguito tanto fedele da coniare il motto "per tantissimi lettori speciali").

Operazione Arca
Operazione Arca
Nelle tavole del fumetto, recuperate da Alfredo Castelli, alcune sorprese attendono il lettore. La prima (la più scontata) è la graditissima possibilità di ammirare l'arte originale di Ricci, senza le numerose correzioni che furono apportate da Franco Bignotti per adeguare la fisionomia di Martin Mystère a quella ufficiale (Castelli spiega con abbondanza di dettagli il motivo di questa ricorrente discrepanza, abitualmente corretta in redazione), oppure le rielaborazioni per spostare la residenza del protagonista da Londra a New York.

La seconda sorpresa è constatare quanto l'arte di Ricci, così accuratamente definita da sembrare cesellata nel legno, tragga beneficio del formato più grande, che permette di goderne a pieno i dettagli (e anche qui Castelli interviene per raccontare delle dimensioni del lettering e delle nuvolette).

Operazione Arca
La terza è nei testi, che differiscono sottilmente da quelli a noi noti nelle due edizioni ufficiali di Martin Mystère e Tutto Martin Mystère (chi sono i nemici di Robinson, chiamati "fratelli delle tenebre" come una congrega del male da romanzo d'appendice ottocentesco? E visto che ci siamo, quali saranno i "molti segreti" di Java, rimasti tali fino a oggi? Che esclamazioni hanno preceduto i famosi diavoli dell'inferno?).

Doc Robinson: Operazione Arca
In chiusura, Luca Salvadei indaga, in numerosi articoli riccamente documentati in termini di fonti e riferimenti grafici, su tutti gli antesignani e le altre evoluzioni del personaggio di Martin Mystère (diversi autori si sono cimentati negli studi di "Martin Mystère", conferendogli abbigliamento e facce radicalmente diversi; e sapete da dove arriva l'improbabile completo a righe, quasi con una gardenia all'occhiello, che Martin sfoggia in un paio delle sue storiche avventure, tra cui proprio quella qui in esame?) e soprattutto sulle varianti di Operazione Arca che sono state pubblicate in ogni angolo del mondo (e hanno sofferto la censura turca e slava a causa delle diverse, difficili tematiche sociopolitiche affrontate).
Non manca, in questa esaustiva disamina, anche un meticoloso e appagante raffronto (quasi tavola per tavola) tra questo "prototipo" e la Operazione Arca che fu effettivamente pubblicata in Martin Mystère n. 3. Lo stile di questa esposizione, che si muove con destrezza nei meandri della storia e della geografia alla base di questo fumetto, eguaglia la concisa chiarezza dei precedenti contributi di Castelli (nel senso del suo articolo e del suo fumetto), contribuendo alla continuità generale di qualità e cura per i contenuti e la grafica di questo rimarchevole e prestigioso prodotto.

sabato 3 luglio 2021

MyTH: And the winner is...


SABATO 3 LUGLIO

La fine della Caccia al Tesoro del Mystero

RISULTATI DELLA QUINDICESIMA PROVA

Settimana scorsa vi avevamo chiesto quale facoltà paranormale abbia mai sperimentato il nostro Alfredo Castelli.

Ebbene, sappiate che ne I mysteri di Mystère presenti nel MM 42, a pagina 98, il BVZA ammette tranquillamente di aver provato a sperimentare il viaggio astrale. E di esserci forse anche persino riuscito, sia pure precisando che avrebbe potuto trattarsi di autosuggestione o di un sogno a occhi aperti. Quindi la risposta corretta era la B.

Non era facile indovinare ed in effetti in pochi l'hanno fatto. Curiosamente i primi tre in classifica hanno toppato andando ad avvantaggiare i secondi tre e quindi rischiando di stravolgere la classifica.

Oltre ai premi di velocità, questa volta abbiamo assegnato un ultimo bonus per premiare la costanza di sette partecipanti che ci hanno tenuto compagnia per tutta la durata del MyTH, fin dai giorni prima del suo esordio: Ivano, Giovanni, Marco, Gianfranco, Alessandro, Pier e Roberto.

Infine Alberto ha voluto salutare il compleanno di Martin con una lettera molto carina che abbiamo deciso di pubblicare alla fine di questo post, un po' per salutare tutti voi, un po' per ringraziarvi e un po' per allietarvi ancora prima di darci appuntamento a tra pochissimo con nuove fantastiche avventure.

GLI ESITI DELLA GARA

Vogliamo innanzi tutto congratularci con tutti voi: indipendentemente dalla classifica siete stati tutti bravissimi e simpaticissimi. Ci avete fatto divertire e ci avete accompagnato in questo torrido inizio d'estate. Abbiamo scoperto con voi posti mysteriosi e abbiamo conosciuto grazie a voi nuovi enigmi (che comunque sottoporremo a chi di dovere ai piani alti). Non possiamo che ringraziarvi e complimentarci ancora. 

Per quanto riguarda la classifica (perché comunque di gioco a premi trattavansi), il vincitore è Ivano Rezzonico tallonato da Daniele Marcheselli. Al terzo posto risale Giovanni Gaddoni che all'ultima prova è riuscito a superare Alberto Simionato. Quinto arriva Andrea Brambillasca superando in dirittura di arrivo Salvo di Bella. Marianna Fanti e Alessandro Giacobazzi si contendono il settimo e ottavo posto, ma la cavalleria di Ale permette a Mary di precederlo, anche se di pochissimo. Fabio Franzini arriva nono, realizzando quindi il suo sogno di essere nella Top Ten, dove arriva per un soffio anche Gianfranco de Michele. 

Ai primi sette vincitori andranno i premi previsti da regolamento: 

Al 1° classificato verrà assegnata una commission di Rodolfo Torti;

Il 2° classificato riceverà una commission di Vito Rallo;

Al 3° classificato andrà una commission di Francesca Palomba;

Il 4° classificato riceverà una tavola originale di Giovanni Freghieri;

Al 5° classificato verrà assegnata una tavola originale di Alfredo Orlandi;

Il 6° classificato riceverà l’albo del team-up di Zirmani con allegato il mazzo di carte;

Al 7° classificato andrà un portfolio di Lucio Filippucci prodotto da A.Mys.

Ma non disperino gli altri: tutti e 46 i partecipanti al MyTH riceveranno il seguente attestato di partecipazione stampato su carta pregiata e firmato in originale da Alfredo Castelli.




LA CLASSIFICA FINALE

Quindi ecco di seguito la classifica finale del MyTH:

Ivano Rezzonico                             89,5

Daniele Marcheselli                        81,8

Giavanni Gaddoni                          77,2

Alberto Simionato                           74,2

Andrea Brambillasca                      61,1

Salvo di Bella                                 59,7

Marianna Fanti                               54,5

Alessandro Giacobazzi                  50,3

Fabio "Semtex" Franzini                46,6

Gianfranco de Michele                  44,4

Pier Luigi Aicardi                           42,3

Andrea Tognozzi                           38,9

Massimo Medina                           34,4

Cesare Milella                               32

Roberto d'Urso                              31,6

Claudio Bonci                                27,5

Stefano Liguori                              26,1

Marco Campagnari                       24,8

Alex Resta                                    24,7

Sara Selmi                                    24,6

Rocco Sartori                                23,2

Luca Mazzocco                             22,6

Sergio Noferi                                 20,5

Daniele Baldino                             19

Marco Marcantonini                       18,5

Paolo Bontempi                             17,5

Francesco Argento                        15,8

GB Baiardo                                    15

Mauro Micheletti                            13,4

Davide Fornasiero                         11,2

Fabio Gremizzi                              11

Agostino Morosi                            10

Marco Cioni                                     8,9

Stefano Della Puppa                       8,9

Matteo de Battisti                            8,5

Tommaso Menchini Fabris              8,5

Corrado Smaila                               3

Leonardo Argentieri                         2,5

Filippo Dubla                                   1,5

Pietro Bombonati                            1,5

Alberto Negri                                   1

Alessandro de Losa                        1

Claudio Morini                                 1

Ivano Visioli                                     1

Luca Moscatiello                             1

Paolo dell'Aglio                               1


"PAROLE LONTANE" di Alberto Simionato

"26 giugno 2021

Martin,
oggi è un giorno importante per te e vorrei esserti vicino per dirti quanto sono fiero di te.
Ma siamo separati da uno dei misteri più grandi che l'uomo ha incontrato nella sua lunga esistenza e quindi posso solo scrivere queste parole pur sapendo che tu non le leggerai mai.
Ti ho visto crescere con molto timore e spesso ho temuto che la maledizione della nostra famiglia giungesse su di te improvvisa come un missile lanciato per abbattere un aereo. Molte volte hai rischiato la vita ma hai saputo trovare la forza interiore per uscire dalle situazioni più difficili senza perdere la tua umanità. Non posso dire lo stesso del tuo primo, vero, amico. Sergej. Lo hai visto cambiare molto da quando ha ricevuto l'arma a raggi e una volta hai creduto anche che sarebbe cambiato. Ma non è avvenuto. Vorrei metterti in guardia su di lui vedendo quello che sta macchinando ora nell'ombra, ma come fare a dirtelo? Confido che Kut Humi abbia visto nell'Akashi che il tuo futuro non sia minacciato da Sergej più di quanto le mie paure temono.
Negli anni ti sei circondato anche da altri amici che ti hanno aiutato in varie occasioni ricambiando il tuo grande altruismo che ti faceva saltare sul primo volo per l'altro capo del mondo dopo un racconto misterioso nel tuo studio o la busta piena di documenti incredibili che ti mandavano. E poi hai trovato in Java più di un collaboratore, un fratello, direi.
Ma hai anche altri nemici, molti e potenti. Non solo quelli che ci hanno allontanati per sempre, ma anche quelli, meno spettacolari o enigmatici, da temere forse di più, perché come hai visto nelle tue ricerche sono presenti da sempre nella storia del mondo.
L'ignoranza in primis, ma anche, non da meno, il dimenticare il passato per la rincorsa di un presente che sta costruendo la fondamenta d'argilla di un futuro predestinato a ripetere gli errori già fatti in epoche lontane.
E quel palazzo, quando crollerà, si porterà via molto di quello che uomini come te stanno cercando di costruire ogni giorno, anche nelle piccole cose.
Ti ho visto sai, quella volta nella libreria vicino a casa mentre cercavi di spiegare ad un teenager entrato per errore che in quel libro su Atlantide che avevi scritto può trovare le stesse idee fighe che l'ultima serie in streaming gli propone. E mi ricordo quando eri tu che leggevi di continenti perduti e misteri simili ed io, a malincuore, facendo il duro, volevo dissuaderti dal continuare...
E che dire della tua trasmissione in tv; quante volte mi sono detto che finalmente stavi facendo aprire gli occhi alla gente!
La strada che hai davanti non ti nego che sia difficile da percorrere e la destinazione sarà sempre lontana.
Ma non mollare, Martin!
Sono orgoglioso di te, dell'uomo che sei, del marito, dell'amico, dell'archeologo, ma soprattutto del figlio.
Io e tua madre siamo felici che tu stia vivendo la vita che volevi da ragazzo, ed anche se non ci vedi e non ci senti noi siamo sempre accanto a te.

Ti abbraccio, come non ho fatto troppe volte finché ero vivo, e di questo me ne pentirò sempre...

Tuo padre Mark"

venerdì 2 luglio 2021

CONCORSO ARTISTICO E LETTERARIO

UN SALTO NEL MYSTERO
2° CONCORSO ARTISTICO E LETTERARIO

L’Associazione Culturale A.Mys - da più di 20 anni, punto di riferimento per fan e autori della serie di fumetti “Martin Mystère” - bandisce per il 2021 la seconda edizione del premio per la realizzazione di racconti e disegni inediti dedicati agli argomenti misteriosi tipici della serie dedicata al Detective dell’Impossibile.

L’Associazione si impegna perciò a ricevere, valutare e premiare opere letterarie e artistiche con le regole e le modalità di seguito indicate per le due seguenti categorie di concorso:

1) “Un racconto per il Corriere del Mystero”;

2) “Un disegno per il Corriere del Mystero”.

1. TEMA

Il tema dei disegni e dei racconti è libero: sotto tale profilo, l’unica condizione richiesta è che siano collocati nell’universo narrativo di Martin Mystère (o in uno dei tanti universi paralleli in cui si muovono le diverse versioni del personaggio) e vi compaia almeno uno dei personaggi della serie (principali o comprimari, buoni o cattivi, etc.), non deve trattarsi necessariamente di Martin Mystère.

Il genere del racconto e del disegno partecipante deve inoltre essere inerente alla filosofia mysteriana: realistico ma avventuroso. Le ambientazioni potranno essere fantastiche, fantascientifiche, fantasy, horror, soprannaturali, storiche, archeologiche, fanta-archeologiche, misteriose, ufologiche, oniriche o ancora, dato il tema portante del Corriere del Mystero del 2021, inerenti alla magia.

2.  REQUISITI

La partecipazione è aperta a tutti (quindi, anche ai non soci AMys).  

Saranno accettati anche testi e disegni già presentati ad altri concorsi, purché inediti (mai pubblicati, né in formato cartaceo né online) e di sola proprietà dell'autore (che deve essere in possesso di tutti i diritti di pubblicazione dell'opera).

Ogni singolo autore può partecipare con quante opere desidera, anche in entrambe le selezioni, purché rispetti le caratteristiche di riferimento.

La partecipazione al Premio prevede l’accettazione di tutti i punti del regolamento, pena l’esclusione.

3.a UN RACCONTO PER IL CORRIERE DEL MYSTERO

Le opere letterarie devono essere in lingua italiana, di lunghezza non superiore a 10.000 caratteri spazi inclusi, pari a 5 cartelle (la redazione si riserva di accettare i racconti fuori dai limiti di una o due cartelle) e non devono essere impaginati in alcun modo specifico (dimensione o scelta dei caratteri, righe per pagina, interlinea, margini), cercando di mantenerli più semplici possibile.

Il racconto deve essere salvato in formato .rtf, .doc, .docx o .odt.

La giuria sarà composta da rappresentanti di A.Mys (Luca Salvadei, Paolo Mignone, Daniele Busnelli, Gianluca Mattossovich, Claudio Bovino) e da autori professionisti legati alla serie (Alfredo Castelli, Sergio Badino, Andrea Carlo Cappi ed Enrico Lotti)

3.b UN DISEGNO PER IL CORRIERE DEL MYSTERO

Le opere possono essere realizzate in qualsiasi tecnica si preferisca: sia in digitale che con i mezzi tradizionali; sia in bianco e nero che a colori. Sono inoltre accettate opere artistiche di ogni tipo: che si tratti di una storia strutturata in tre strisce autoconclusive o di un’unica tavola a fumetti o di un’illustrazione completa, compresi manifesti o copertine.

Il disegno deve essere salvato in formato .jpg e non deve superare i 3 MB (qualora il file superasse la dimensione richiesta andrà salvato in bassa risoluzione) e nel solo caso di pubblicazione dovrà essere inviato a 300 dpi.

La giuria sarà composta da rappresentanti di A.Mys (Luca Salvadei, Paolo Mignone, Daniele Busnelli, Gianluca Mattossovich, Claudio Bovino), da autori professionisti legati alla serie (Alfredo Castelli, Giancarlo Alessandrini e Lucio Filippucci) e da Giovanni Talami quale disegnatore professionista esterno alla serie.

4.      FORMATO E INVIO

Per partecipare al concorso è indispensabile inviare un’e-mail di presentazione con in allegato l’opera o le opere in concorso, all’indirizzo di posta elettronica: ass.cult.amys@gmail.com.

L’email deve indicare nell’oggetto la dicitura “Un racconto per il Corriere del Mystero – 2021” oppure “Un disegno per il Corriere del Mystero – 2021”. Se l’autore vuole partecipare ad entrambi i concorsi dovrà inoltrare due mail, una per sezione.

Nel corpo dell’e-mail con cui si invia il racconto o il disegno devono essere riportati:

-  i dati relativi all’autore quali nome,  cognome, eventuale pseudonimo col quale si vuole che l’opera sia pubblicata, l’e-mail di riferimento e una brevissima biografia;

- i dati relativi all’opera (o alle opere) allegata quali il titolo dell’opera e dichiarazione di inedicità della stessa. 

Il file del racconto/disegno allegati alla suddetta e-mail deve recare nel nome il titolo dell’opera e il riferimento all’autore (es.: “Tunguska racconto Mario Rossi” oppure “Tunguska disegno Mario Rossi”).

5.      SCADENZA

I racconti e i disegni partecipanti devono essere inviati entro il 30 settembre 2021.

6.      PUBBLICAZIONE E PREMI

Le opere vincitrici (un racconto e un disegno) saranno pubblicate sul numero 4 del Corriere del Mystero e gli autori riceveranno in premio 100€, oltre naturalmente una copia della rivista. Inoltre, risulteranno iscritti ad A.Mys per l’anno successivo nella categoria di soci Sostenitori.

Il secondo e terzo classificato verranno pubblicati on line e riceveranno uno dei libri di A.Mys.

La giuria del Premio si riserva di non identificare un vincitore, qualora il livello delle opere presentate fosse non adeguato ovvero di indicare vincitori ex-aequo qualora si ravvisasse una parità di valori; in tal caso, tutti i racconti e i disegni ex-aequo saranno pubblicati sul Corriere del Mystero.

A.Mys si riserva, dietro segnalazione della giuria e previo accordo con gli autori, di trattenere per la pubblicazione (sempre sul Corriere del Mystero o su eventuali altre pubblicazioni da essa curate), altri racconti e disegni ritenuti degni d’attenzione.

giovedì 1 luglio 2021

I mysteri dei lettori


IL MYSTERO MAI TRATTATO

Nella XIV prova del MyTH vi avevamo chiesto di descriverci (al massimo con 150 parole) un mystero che avreste voluto veder affrontato nelle storie del nostro Biondo Archeologo.

Come sempre avete risposto in molti e ci avete riempito di orgoglio leggendo le vostre idee, la vostra fantasia e spesso anche le vostre conoscenze. Enigmi archeologici, arcani quotidiani, rompicapi (fanta)scientifici, occultismo, parapsicologia, storia,… vi siete davvero sbizzarriti e non possiamo che rendervene onore pubblicando qui sotto le vostre storie, così come ci sono arrivate.

E se un enigma vi intriga, non esitate a fare come noi e documentarvi per saperne di più!

NB alcuni racconti (come ad esempio il numero 17 sul Voynich e il numero 6 sui cerchi del grano) esprimono più un finale alternativo ad un mystero già affrontato che un nuovo mystero tout court e quindi avrebbero potuto concorrere all'ottava prova del MyTH ma purtroppo non a questa. Per onore di cronaca verranno comunque qui riportati.


1.    Salvo Di Bella: Il fantasma della baronessa di Carini

Nel castello omonimo gira il fantasma della baronessa Donna Laura Lanza e ogni tanto si vede anche la sua mano insanguinata. È un po' classico come mistero ma è nella mia regione e mi fa piacere proporlo.


2.    Andrea Brambillasca: Le palle del Toro

Sulla pavimentazione della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano c'è l'immagine di un toro "vittima" del classico rito propiziatorio del calpestare i testicoli dell'animale ruotando tre volte su se stessi: perché?


3.    Ivano Rezzonico:  Il mistero della Maschera di Agamennone.

Una bellissima maschera funeraria che l’archeologo che l’ha scoperta sostiene essere del re di Micene, Agamennone. Se questo fosse vero, sarebbe una prova concreta e storica che la famosissima guerra di Troia sia stata fatta davvero. Purtroppo altri archeologi non sono d’accordo sulla veridicità di questa maschera, ma la realtà non la sa ancora nessuno.


4.    Alberto Simionato: La blockchain

Mi piacerebbe che Martin indagasse sulla blockchain e i suoi risvolti sia tecnologici (lui è uno che esplora sempre le novità tecnologiche) sia le possibilità che questa possa cambiare la vita umana (perché la cambierà di sicuro) magari con qualche spiegazione/evento che dà un punto di vista laterale! Il mistero, oltre alla sua aura di inviolabilità teorica che trascende le regole applicabili alle altre tecnologie, sta anche nel fatto che non si sa chi sia Satoshi Nakamoto, il suo presunto ideatore. Che ci sia anche un fine che noi non vediamo nell'ideazione? Una catena inviolabile può diventare anche una... prigione?


5.    Alberto Simionato bis: Lo scorrere del tempo

Altro mistero su cui indagare potrebbe essere quello della percezione dello scorrere del tempo. Intendo il fatto che a volte scorre troppo in fretta, a volte non passa mai, etc Al di là degli studi scientifici canonici che però non hanno chiarito tutto, non è che sotto sotto se Martin indaga è in atto una sorta di guerra DEL tempo in cui alcuni di noi sono coinvolti? Tipo Edge of Tomorrow, Tenet o simili?


6.    Alberto Simionato ter: I cerchi nel grano

Correggetemi se sbaglio, ma non mi pare che Martin abbia trattato il mistero dei cerchi nel grano come mistero principale di un suo racconto. Ne potrebbe venir fuori una storia tipo quella grandiosa delle linee di Nazca su qualche meccanismo automatico che li crea oppure qualcosa di tramandato via DNA ai discendenti dei Muviani/Atlantidei che li creano (in)volontariamente.


7.    Alberto Simionato quater: il diabolico Zarcone

Sull'onda del recente albo di Martin sugli 80 anni della Bonelli mi verrebbe da chiedere al nostro Detective di indagare sull'identità del misterioso Zarcone. Trattasi del disegnatore del primo numero di Diabolik, il quale, dopo aver consegnato le tavole sparì senza lasciare traccia. Il biografo di Martin, il Mahatma Castelli, ha scritto delle storie per DK e chissà che non possa aiutarlo in questa indagine metafumettistica!


8.    Tommaso Menchini Fabris: La piana della giare

La piana della giare in Laos, nella provincia dello Xieng Khouang.


9.    Marco Cioni: I bambini della famiglia Sodder

I bambini della famiglia Sodder.


10. Pier Luigi Aicardi: Il mistero delle streghe di Triora.

Martin viene invitato a una nuova edizione del famoso evento culturale Autunno Nero, in qualità di ospite esperto di folklore e di leggende e si trova ad indagare su quanto ci sia di vero sulla figura di queste streghe. Mistero italiano doc.....


11. Andrea Tognozzi: La quarta mummia di Borremose

Danimarca, 21/06/2021

Martin è stato chiamato a recarsi nell’Himmerland per il ritrovamento di una quarta mummia da aggiungere alle altre tre mummie di Borremore ritrovate negli anni 40.

Il nostro eroe, col Professor Tognozzen  dell’Università di Roskilde, si reca sul posto del ritrovamento.

Martin nota qualcosa di strano: nella mano della mummia è visibile un quadrato di metallo.

Martin ed il professor Tognozzen riescono a prenderlo senza rovinare la mummia. Martin pensa a dove lo ha già visto.

“Professore”, dice Martin. “Non assomiglia al tassello mancante del calderone di Gundestrup?” Se non erro è stato trovato qui vicino e manca, appunto, un tassello.”

“Giusto Martin”. Andiamo al Museo Nazionale”.

Giunti al Museo, i 2 posano il quadrato metallico sul Calderone ed improvvisamente appare loro una visione. Il calderone portava alla pazzia. Per questo la quarta mummia lo aveva tolto  rimettendoci la vita.

Martin toglie immediatamente il pezzo metallico.

Non è tempo di impazzire


12. Cesare Milella: La testa del turco       

Martin Mystere torno a Bari dopo vari anni dall'ultima volta quando era venuto alla Basilica di San Nicola alla ricerca del Graal.

Questa volta  cercava la cap du turche, misteriosa scultura di una testa umana in via della Quercia a Bari vecchia, perché sotto quella testa c'era nascosta la chiave per accedere a un grande segreto.

Secondo la leggenda la notte della Befana fra 5 e 6 gennaio c'erano due Befane, una buona che distribuiva dolci e una cattiva che tagliava le teste ai passanti.

Nell'anno 840 a Bari c'era la dominazione turca e l'emiro Mufarrag sfidò la sorte considerando i baresi fifoni; incontrò la Befana della morte che gli tagliò la testa che rotolo fino a conficcarsi nell' architrave di via Quercia 10 dove è visibile ancora oggi.

I baresi della città vecchia ancora oggi la notte della Befana hanno paura ad uscire: la Befana della morte cerca le sue prede ed è una notte magica in cui gli animali parlano e le cose prendono vita.


13. Corrado Smaila: Le costole del drago

Non ricordo se è già stato trattato ma prendo spunto da un "Mystero" locale bergamasco (ma so per certo che ce ne sono anche altri di questo tipo in giro per l'Italia) ovvero il mistero delle costole di drago sparse in molte chiese/santuari.

Quello famoso in Bergamasca che conosco perché visto di persona è  questo: http://www.ilpuntosulmistero.it/la-costola-del-drago-di-sombreno-palladina-bg/

Devo dire che sembra una tradizione consueta anche quella di custodire animali in chiesa da queste parti; in un'altra chiesa locale a pochi chilometri da casa mia c'è anche questa molto meno misteriosa: 

https://www.bergamonews.it/2019/06/30/un-coccodrillo-in-parrocchia-il-santuario-della-madonna-delle-lacrime-e-la-storia-del-leggendario-rettile/312793/

Su questo ci si potrebbe costruire comunque una storia...


14. Marianna Fanti: la piramide di ghiaccio

Esiste una piramide in Antartide. Ovvio che è la cima di un monte, ma ci si può lavorare su. E forse non mi piacerebbe nemmeno l'albo risultante. 

https://www.montagna.tv/173953/i-nunatakker-e-il-mistero-della-piramide-dantartide/


15. Marianna Fanti bis: il punto omega

Sarebbe interessante una storia sul punto omega, come trattato in Tipler e supportato da Deutsch. Forse verrebbe meglio su NN e forse alcune cose sono state trattate nelle vecchie storie con Jinx, ma qui siamo ad un altro livello. Allego trafiletto esemplificativo tratto dalla pagina wiki su Frank Tipler.

<<Teoria del Punto Omega

Nella "teoria del Punto Omega", riprendendo la teoria omonima dello scienziato gesuita francese Pierre Teilhard de Chardin, Tipler prova a studiare il destino ultimo dell'universo, in maniera simile a L'ultima domanda di Isaac Asimov. Nella sua discussione, poggiante su opportune ipotesi, sorprendentemente giunge a giustificare, a partire dal concetto di "progresso eterno" e servendosi di argomentazioni scientifiche (basate sulla scienza dei calcolatori, relatività generale, fisica quantistica) il principio antropico forte (da lui portato all'estremo), la futura esistenza di un Dio (cioè un uomo o alieno divenuto immortale, una sorta di Oltreuomo), la resurrezione dei morti tramite computer e mind uploading: grazie a un supercomputer l'universo potrebbe essere piegato ai propri voleri, in una sorta di eterno ritorno guidato, ricostruendo anche eventi, mondi e persone del passato. In questa prospettiva transumanista, teoricamente scientifica (anche se non provata al momento attuale) e atea al tempo stesso, esiste una sorta di spiritualità escatologica non religiosa. Secondo Tipler, la legge delle probabilità che ha permesso all'universo di esistere in un tempo o spazio infinito, potrà permettere ciò.[5] Le tesi di Tipler hanno suscitato molte controversie nel mondo scientifico. In una recensione del libro di Tipler The Physics of Immortality per la rivista Nature, il fisico sudafricano George Ellis espone le obiezioni alla teoria del Punto Omega, definendola "un capolavoro di pseudoscienza [...] il prodotto di un'immaginazione fertile e creativa al di fuori delle normali restrizioni inerenti la disciplina filosofica e scientifica"[6] Lo storico della scienza Michael Shermer ha dedicato un capitolo del suo libro Why People Believe Weird Things ad elencare le contraddizioni alla base della tesi di Tipler.[7] Altri scienziati, come il fisico dell'Università di Oxford David Deutsch, considerano le argomentazioni di Tipler coerenti. Nel suo libro The Fabric of Reality (1997), Deutsch incorpora la teoria del punto Omega di Tipler nella sua teoria del tutto.[8][9]>>


16. Alex Crestani: MM vs Covid 19

Ci sono davvero tanti misteri da scoprire ancora insieme a Martin Mystère e molti sono in Italia, ma scelgo un mistero che mi incuriosisce davvero molto o almeno voglio vedere una sua interpretazione approfondita con Martin Mystère, ed è giusto il mistero che ci ha cambiato negli ultimi 2 anni, "Martin Mystère vs il Covid 19", ok, forse per il momento è un tema un po' delicato da approfondire, ma è quello che vorrei di più vedere affrontato nelle storie di Martin.


17. Daniele Baldino: Il manoscritto Voynich

Trattasi di testo medievale che ad oggi nessuno è ancora riuscito a decifrare nemmeno parzialmente. Si tratta di un volume di dimensioni abbastanza modeste, che l’antiquario Wilfrid Voynich trovò tra altri libri acquistati presso un collegio gesuita italiano bisognoso di fondi. Diviso convenzionalmente in quattro sezioni sulla base dell’argomento che, all’incirca, sembra trattato nelle illustrazioni, è per l’appunto riccamente illustrato con figure di vario genere e una fitta scrittura tutt'intorno. Sebbene molte delle immagini riproducano piante e vegetali, nessuna è stata mai ricondotta con certezza specie a noi note. Qualcuno vuole riconoscere in uno dei fiori un girasole, il che consentirebbe di datare il manoscritto almeno l’anno successivo la scoperta dell’America, ma l’identificazione è tutto fuorché certa. Anche la datazione infatti è oggetto di dibattito, e il carbonio 14 in questo caso non è dirimente, poiché può collocare unicamente il supporto cartaceo ma non l’inchiostro. Allo stesso modo, nemmeno le più moderne tecniche di decifrazione sono riuscite a tradurre il codice del testo.

Martin viene contattato per analizzare il manoscritto e ovviamente decifra il codice. Il manoscritto è stato redatto da un gesuita, imbattutosi in un portale verso un altro universo, per documentare parte di quanto da lui visto. Martin si reca sul posto indicato e trova il portale. Sopraggiungono però anche gli uomini in nero, che al solito vogliono occultare tutto. Scontro tra le parti, il portale si destabilizza e solo Martin riesce a salvarsi per il rotto della cuffia.


18. Roberto D'Urso: Tiahuanaco!

Luogo strano dove avvengono strani boati provenienti dal sottosuolo e strani bagliori improvvisi e scie di fuoco nel cielo, 270 blocchi di lava connessi tra di loro dal peso di 10 tonnellate posti a 3200 metri di altitudine, e poi c'è la Porta del sole (Porta cosmica) il più grande monolito scolpito sulla terra, alto 3m e largo 2m, che potrebbe essere un calendario o uno strumento astronomico... (chissà forse di origine MU).  


19. Marco Campagnari: Il graffito miracoloso del Santuario della Madonna delle Grazie all’Ortica

Nella periferia est della città di Milano esiste un santuario poco noto ai non milanesi DOC. La chiesa sorge dove nel 1182, il Barbarossa sfollò gli abitanti della città prima di raderla al suolo. In questa chiesa, da poco è stato scoperto e restaurato un antico graffito con il quale si chiede l’Intercessione divina per aver salva la vita. Come ben noto, l’imperatore era restio alla clemenza contro i rivoltosi. Alla fine l’intervento divino ci fu (qui il mystero) e i milanesi da allora si possono vantare di aver fatto un c…o all’imperatore e di poterlo raccontare.


20. Gianfranco de Michele: la tomba di Scipione         

I mysteri di Liternum. Perché Scipione pronunciò  la fatidica frase “ingrata patria non avrai le mie ossa”? E perché proprio lì è andato ad esiliarsi ?

Quando ero piccolo e giocavo a calcio nello spiazzo antistante la villa di Scipione, si narrava che la notte si sentissero  le voci dei soldati romani venire dall’interno dei resti della casa , specialmente da un  cunicolo nel quale tutti quanti avevamo paura ad addentrarci e si narrava di un tesoro nascosto (ho ancora una moneta romana trovata li all’epoca)…


21. Giovanni Battista Baiardo: il fantasma del Pyramiden

Per il Solstizio del 21 giugno 2021 propongo un mistero ambientato nel Grande Nord dove adesso c’è sempre luce.

Qual è il mistero della città fantasma di Pyramiden sull'isola di Spitsbergen alle Svalbard?

Ufficialmente si tratta di un insediamento minerario sovietico al Polo Nord, in territorio norvegese, attivo dal 1910 e abbandonato da tutti i suoi abitanti, sembra in fretta e furia, nel 1998.

Il nome deriva dalla forma a PIRAMIDE della montagna vicina. Fu un villaggio che superò i 1.000 abitanti e ospitò una sede del KGB. I nazisti la distrussero nella Seconda Guerra Mondiale, ma fu ricostruita. Nel 1996 130 abitanti di Pyramiden morirono in un disastro aereo.

Fu solo una miniera di carbone (molto del quale usato per mandare avanti l’insediamento) o qualcosa di più?

Sicuramente c’è pane per i denti di Martin sotto la coltre di neve di Pyramiden e nelle pieghe della sua storia.


22. Agostino Morosi: L’aeroporto di Denver.

La struttura è stata definita la ‘Cattedrale degli Illuminati’, piena si simboli occulti e riferimenti alle società segrete: la ‘Pietra Angolare’ che riporta simboli massonici che si trova nella cosiddetta “Grande Sala”, come la ala riunioni delle associazioni massoniche; il ‘Cavallo blu dagli occhi infuocati altro circa 10 metri che troneggia all’ingresso della struttura e che sembra quello descritto nel libro dell’Apocalisse; e gli inquietanti murales dipinti da Leo Tanguma che raccontano la storia che porterà ad un Nuovo Ordine Mondiale dopo la venuta di un qualche cataclisma di proporzioni globali.

Si sospetta anche la presenza di una fitta rete di gallerie, come una “cittadella” capace di gestire un grandissimo numero di persone e veicoli.


23. Francesco Argento: i misteri dell'Isola di Giannutri

Partiamo dalla storia della Marietta e del garibaldino Gualtiero Adami "esiliati d’amore" sulla piccola isola toscana. Ma era solo amore o custodivano un segreto legato alla storia dell'Isola, già covo di pirati nonché sede di una antica Villa Romana ricca di segreti e (trafugati) tesori?


24. Alessandro Giacobazzi: L’ultima fuga del Perla

“Il cielo è pieno di uccellacci neri. Volano in cerchi su di noi. Salvateci! Vogliono beccare il periscopio!”

“Uno spaventoso mostro ci insegue. È grande come una montagna. Ci sta per raggiungere, con la bocca spalancata! Pregate per le nostre anime: tra poco ci inghiottirà.”

(Radiogrammi trasmessi dal sommergibile Perla della Regia Marina, Mar Rosso, 22 giugno 1940)

I marinai del Perla furono preda di allucinazioni, qualcuno tentò di allagare scafo, molti furono legati per evitare il peggio.

Incagliatosi sulle scogliere, divenne un facile bersaglio per gli inglesi, ma l’equipaggio combatté eroicamente.

Il provvidenziale intervento della Regia Aeronautica lo mise miracolosamente in salvo.

Le indagini riferirono di un’intossicazione da cloruro di metile, presente nell’impianto di condizionamento.

Successivamente, per non arrendersi al nemico, il Perla compì l’impresa di circumnavigare l’Africa.

Cosa causò veramente le allucinazioni? Qual era la vera missione? Cosa difendevano eroicamente i marinai? Cosa si cela dietro all’ultima fuga?


25. Fabio Franzini: La vera antropogenesi del popolo campano, come perfino Alex Dante non è stato in grado di svelare durante la sua ultima fatica letteraria.

[NdE: riportiamo anche questo testo integralmente come ci è stato mandato specificando che non vi è alcun intento denigratorio ma va inquadrato nel contesto di una conversazione scherzosa tra due amici che si prendono bonariamente in giro. Soprattutto il testo fa riferimento alle storie Il segreto di Pulcinella - La smorfia napoletana associando la truffa che veniva sventata in queste storie a quella che perpetrarono invece i Muviani ai danni degli extraterrestri delle Pleiadi nel Gigante Il segreto delle Ombre Diafane.]

Mystero “concretamente esistente” e certificato da numeri della collana, ma “strisciante”, nel senso mai riconosciuto ufficialmente, e quindi inedito e di cui rivendico (come da consegna) la paternità.

Per quanto sia stata raccomandata “sintesi”, non posso non passare per il racconto di un aneddoto che sta alla base della mia ossessione.

Come ben sapete sono uno Juventino forgiato nella ghisa, e in quanto tale, al pari di un israeliano, condannato ad una “guerra senza tempo” con i miei avversari. Ebbene, un mio grandissimo amico e collega di lavoro, come me divoratore di fumetti e simpatizzante del nostro detective…è nientemeno che un accanito tifoso del Napoli (ha pure i ricci di Maradona). Sanguinose e fisicamente provanti sono le nostre battaglie del Lunedì post campionato, con le urla attenuate solo dal suono delle sirene della polizia e dei pompieri allertati da qualche rappresentante di passaggio. Un deja descrivere la protesta del mio amico: << Siamo stati derubati!...E’ tutto un complotto del Palazzo!....LA JUVE E’ IL PALAZZO! >>...E finalmente arrivano le 10.00, e si va insieme a bere il caffè in un clima festante, rilassato, in cui si parla e si ride su tutto, fumetti compresi: la comparsa di un’autentica “dimensione alternativa” per chi ci conosce e assiste ai nostri coloriti diverbi calcistici.

Ci siamo!...Durante una di queste “pause caffè”, rapito e straniato fissando lo stesso che scendeva nel bicchiere, ebbi un’illuminazione.

Che condivisi subito con lui…

<<Mio caro Vittorio, poc’anzi vagheggiavo su un Mystero introdotto inconsapevolmente dagli stessi autori sulle pagine di Martin Mystère. Per darti un’idea, un Mystero simile ha un precedente con l’arma dell’apocalisse “Fine Dei Tempi”: nel n.279 viene data la paternità della stessa ad Atlantide, mentre nel terzo Gigante questa passa a MU, per un mystero, questo, che rimane ancora insoluto dopo quasi quarant’anni. Ma veniamo al nostro! ...

Doppio albo “Il segreto di Pulcinella/La smorfia napoletana”, nn.140/141… Durante un’esplorazione sul fondo del lago Averno viene svelata la leggenda alla base della porta degli inferi: una base atlantidea in territorio campano.

Questo significa che, millenni fa, l’intera zona era sotto l’influenza atlantidea, il che non ha mai generato dubbi, visto che l’intera popolazione occidentale, proto-campani compresi, erano da sempre coerentemente assegnati a questo blocco.

E vengo al punto e svelo la contraddizione…Ma se gli antenati dei napoletani discendevano come componente fisica dagli atlantidei, mi spieghi perché caratteristiche come la personalità, l’identità psicologica e, oserei dire, “il Modus Operandi”, nel Gigante n.8, con un imprevedibile colpo di mano, vengono incoerentemente assegnati al popolo di Amaterasu? (Ecco che si ripropone lo scherzetto del satellite).

Mi riferisco all’origine del leggendario “PACCO”, marchio di fabbrica inconfondibile, ma ufficialmente messo in pratica per la prima volta da un popolo che dovrebbe stare agli antipodi rispetto quello che dovrebbe detenerne il copyright. E, sfacciatamente (altro segno distintivo), pure collaudato con alieni bellicosi, che hanno poi pensato di recensire la qualità dell’antimateria acquistata giocando a bowling col nostro pianeta.

Quindi, Signori della Corte, io convoco gli autori davanti alla commissione e chiedo loro di affrontare e sbrogliare definitivamente il MYSTERO DEI MYSTERI che vegeta da decenni su questa testata, pur essendo inedito perché mai ufficializzato come tale...” I CAMPANI SONO DISCENDENTI DI ATLANTIDE O DI MU?”>>

P.S

<< Sicchè, mio buon Vittorio, quando durante i nostri calorosi confronti io ti apostroferò…” A FIO’ DE ISEMORI!!!!!”…sappi che non si tratterà di un volgare “colpo basso”, ma vorrà semplicemente dire che la nostra discussione sarà ascesa a un livello più colto e antropologicamente corretto (in attesa che gli autori si diano una mossa)>>.


26. Giovanni Gaddoni: Martin Mystere e il potere dell'armonia

Un grande mistero desta preoccupazione e sconcerto nel mondo musicale:  durante le esecuzioni di musica classica dal vivo accade un fatto inspiegabile. (Alcune note non sono più udibili - oppure - il pubblico non prova alcuna commozione ed empatia - oppure - qualsiasi altro evento grave e non spiegabile). 

Il Maestro Muti forma un team con Martin Mystère. (I due vengono contattati da Altrove per risolvere il problema, oppure il Maestro Muti conosce casualmente Martin Mystere ad un evento mondano).

Gli eventi inspiegabili aumentano di frequenza e gravità; per indagare, MM e il Maestro si portano in Italia alla ricerca di antichi documenti, quali spartiti, manoscritti, etc. appartenuti ad un qualche famoso musicista, segreti oppure recentemente ritrovati, che permettano di risolvere l'enigma.

(La scelta  di Giuseppe Verdi permette di collegarsi al ritrovamento - vero - dell'antico baule appartenuto al Maestro, dello spartito del Re Lear, al furto - vero - della sua ultima lettera, e la scelta come malvagio di Svengali, un malefico demone della musica, col quale Verdi già si scontrò nel 1860 in una precedente Storia da Altrove.  Un'alternativa può essere Modest  Mussorgski,  e la sua Notte sul Monte Calvo, che permette l'aggancio alle varie versioni del film disneyano Fantasia e al relativo demone Chernobog, nonchè alla biografia travagliata, che mostra anche qualche  legame con l'Italia e il suo folklore, del compositore russo.)

Il piano malefico viene rivelato: il potente demone, eventualmente evocato/riattivato da un frustrato personaggio  (musicista, critico, sovrintendente), grazie al casuale rinvenimento di qualche oggetto o testo magico/mistico/scientifico paleomusicale,  cercherà di raggiungere il suo fine (far scomparire la musica,  le arti, i sentimenti - distruggere il mondo, o l'universo - impadronirsi delle anime) attraverso una musica infernale che pervaderà l'intero pianeta.

Il Maestro, edotto sulle contromisure dai precedenti ritrovamenti, si opporrà al malvagio piano, dirigendo la propria orchestra col potere dell'armonia,  in un combattimento all'ultima nota di dimensioni cosmiche, che rappresenterà la sequenza clou dell'intera storia.  Il demone naturalmente sarà sconfitto e annichilito, e l'umanità, il mondo, l'universo, saranno al sicuro per alcuni secoli.


27. Massimo Medina: la sacra sindone

O anche il Mystero del perché la Sacra Sindone non sia mai stata trattata dal BVZM. Racconta la leggenda che tempo fa, un prelato andò a parlare con il BVZA chiedendo, domandando ed informandosi sugli argomenti “ecclesiastici” che sarebbero stati proposti sulle pagine del fumetto.

E’ un caso? Era realmente un uomo di Chiesa o l’abito nero aveva un doppio significato.

E tutte le prove che stabiliscono date, composizioni del tessuto, presenza di pollini e qualsiasi altra cosa non visibile ad occhio nudo saranno reali? Magari la contraffazione venne fatta nel medioevo inserendo i segni del martirio per nascondere tracce ancora più antiche in grado di far risalire ad epoche antidiluviane il reperto. Si sa che gli UiN esistono da sempre e all’epoca erano già in possesso di tecnologie in grado di depistare possibili studiosi. L’ala estremista degli UiN ha tentato di far sparire le prove con diversi sistemi: screditando l’immagine, dissimulando incendi casuali per poterlo distruggere, ripiegandolo in modo tale che assomigliasse di più ad un quadro che rappresentasse il volto di Cristo e non a quello che veramente è, fino allo speciale su Youtube dello studioso del Cicap Massimo Polidoro “Sindone: 5 motivi per dubitarne”…


28. Claudio Bonci: Il Mystero della scapola di balena.

C'è un mistero che da sempre circola nella città senese. Quello della scapola di una balena, donata alla città da Cristoforo Colombo assieme ad alcune armi. Perché Colombo avrebbe deciso di donare tali oggetti ? Per quale motivo? Nessuno lo sa con esattezza. Sembra che il navigatore abbia studiato a Siena nell'età giovanile e che fosse innamorato di una fanciulla. Vi allego un link con i vari riferimenti. C'ho costruito un breve romanzo per questa penultima prova e come tutti i romanzi un po' di sentimentalismo ci sta sempre bene.

Università degli studi di Siena, anno 1471.

"Messer Colombo, la vostra partenza da questa città crea in me ansia e dispiacere"...

"Madonna, pregherò iddio affinché possa farci incontrare di nuovo, magari proprio sotto l'arco di Porta Camollia come la prima volta"...

Lui, tremante...lei, bella e graziosa, capelli mori e occhi scuri. I due si lasciarono con un bacio appassionato.

- 12 ottobre 1492

"Ammiraglio"! "Ammiraglio Colombo ! Terra" !!!

(...) Gli abitanti di essa (...) mancano di armi, che sono a loro quasi ignote, né a queste sono adatti, non per deformità del corpo, essendo anzi molto ben formati ma perché timidi e paurosi (...) Del resto , quando si vedono sicuri , deposto ogni timore , sono molto semplice di buona fede, e liberalissimi di tutto quel che posseggono : a chi ne lo richieggia nessuno nega ciò che ha, ché anzi essi stessi ci invitano a chiedere. ( Cristoforo Colombo)

La bella indigena, mora, occhi profondi e scuri, donò a Colombo una scapola di balena, considerata sacra da tutta la tribù, amuleto di buona sorte per il viaggio di ritorno e per la vita futura.

- Siena, giugno 2021

Chiesa di Santa Maria in Portico a Fontegiusta ( Porta Camollia).

Martin osserva la scapola, dono del navigatore Colombo che ancora oggi protegge la contrada a ricordo di un amore...

izi.travel/it/22d8-chiesa-santa-maria-in-portico-a-fontegiusta/it


29. Ivano Visioli: L’armata scomparsa

Un mystero che mi pare non sia ancora mai stato toccato è quello dell'armata di Cambise mysteriosamente sparita nel deserto nel 524 a.C.


30. Marcheselli Daniele: La vendetta Di Giulio Cesare

IL TENTATO AFFONDAMENTO DELLA “CRISTOFORO COLOMBO”  E IL MISTERIOSO AFFONDAMENTO DELLA “GIULIO CESARE”.

Lo sapevate che la Amerigo Vespucci aveva una gemella? La sua storia e triste… come quelle di altre importanti navi della marina militare italiana alla fine della seconda guerra mondiale… ma la storia di una di esse è triste ma anche …misteriosa! E’ la storia della corazzata “Giulio Cesare”.

La nave venne affondata da una misteriosa esplosione dieci anni dopo la fine della guerra nel 1955 e la  conseguente consegna ai Russi come risarcimento di guerra…. Mentre si trovava nella blindatissima base navale sovietica di Sebastopoli nel Mar Nero che i Russi considerano alla stregua di lago interno… e’ mai possibile? Chi ha colpito la Giulio Cesare?….. E’ stato un gruppo di uomini–rana agli ordini di Junio Valerio Borghese, comandante della Decima Flottiglia Mas? A dimostrare che la Marina Italiana non aveva dimenticato l’onta della consegna delle navi simbolo della marina Militare Italiana al nemico….

Ma l'ipotesi di un sabotaggio straniero tirerebbe in ballo anche gli inglesi, che avrebbero organizzato l'azione servendosi anche di uomini-rana italiani, nel timore che la corazzata potesse essere equipaggiata con armi nucleari, e per il fatto che alla fine di ottobre del 1955 una squadra navale britannica avrebbe svolto esercitazioni nell'Egeo e nel Mar di Marmara.

Oppure… c’è sotto un intrigo internazionale ancora più complesso?

Come citato infatti nel romanzo Lo Zar non è morto, romanzo collettivo pubblicato nel 1929 e scritto dal Gruppo dei Dieci si immagina che la Giulio Cesare sia stata venduta dall'Italia alla Cina, diventando così la prima nave da battaglia di tale Paese?

La mia Ipotesi Mysteriosa…

L’esplosione doveva nascondere una cessione segreta della nave alla Cina nell’ambito di un intrigo internazionale…. Da 70 una nave italiana con equipaggio misto russo e cinese è la prima nave atomica a solcare gli oceani…. Nessuno sa della sua esistenza. Forse alcune sparizioni famose e misteriose sono da attribuire a questa nave fantasma?

Le fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Cesare_(nave_da_battaglia)

http://www.isses.it/Convegno121103/CRISTOF.%20COLOMBO%20E%20G.%20CESARE.htm

Per approfondire:

Al termine della guerra, in ottemperanza alle clausole del trattato di pace, la corazzata venne ceduta all'Unione Sovietica, come risarcimento per danni di guerra. Il trattato prevedeva che le navi destinate alla cessione, fossero cedute in condizioni di operare e pertanto prima della cessione l'unità venne sottoposta ad alcuni lavori, effettuati nel Cantiere navale di Palermo.

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Il Giulio Cesare con la colorazione della cobelligeranza a Taranto nel 1947 affiancato al Riboty

Le dure condizioni imposte dal trattato di pace riguardo alla flotta, divisa tra i vincitori e con notevoli limitazioni per il futuro, portarono nel dicembre del 1946 alle dimissioni del Capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio Raffaele de Courten, che si dimise in segno di protesta contro le condizioni imposte dal Trattato, che non tenevano in conto nel modo dovuto del leale atteggiamento tenuto dalla Marina per tutto il periodo della cobelligeranza sin dal momento dell'armistizio.[56]

La cessione delle navi alle nazioni vincitrici, ed in particolare all'Unione Sovietica, dove si trovavano ancora migliaia di prigionieri di guerra italiani, creò un gran fermento fra gli equipaggi della Marina Militare e sdegno in tutta Italia, al punto che durante gli ultimi mesi prima della consegna vennero prese eccezionali misure di sorveglianza mediante ronde, sia sulla banchina che in tutto il porto, ed intorno alle carene delle navi destinate ad essere cedute avvenivano continue ispezioni subacquee, con immersioni di palombari ogni trenta minuti, nel timore che vi potessero essere applicate cariche esplosive in grado di provocarne l'affondamento. Tra le unità da cedere ai sovietici ad essere maggiormente indiziate di essere oggetto di sabotaggio erano la corazzata Giulio Cesare e la nave scuola Cristoforo Colombo e venne anche scoperto che appartenenti ai FAR e reduci della Xª MAS avevano pianificato l'affondamento del Cristoforo Colombo, che era un mito per tutti i marinai, avendo addestrato generazioni di ufficiali e che bisognava sottrarre all'onta della cessione allo straniero.

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Il Cesare nel 1948 in procinto del trasferimento all'Unione Sovietica

Ma il piano dei giovani “faristi” venne scoperto dai servizi segreti della Marina Militare in stretta collaborazione con polizia e carabinieri, i quali avevano da tempo infiltrato talpe nei Far.

Il 20 gennaio 1949 vennero arrestati a Taranto lo studente universitario Clemente Graziani ed il motorista Biagio Bertucci, mentre a Roma la polizia arrestò altri cinque ex marò proprio quando, alla stazione Termini, stavano per prendere il treno per Taranto. Erano  Paolo Andriani, Sergio Baldassini, Fabio Galiani, Fabrizio Galliani, e Alberto Tagliaferro, reduci del battaglione “Barbarigo” della XMas; che si erano coperti di gloria  sul fronte di Nettuno nel ’44. Nelle valigie vennero trovati sette chili di tritolo.  Un altro reduce  della XMas, Vladimiro Villani, venne arrestato a Lecce il 25 gennaio e nei giorni seguenti finirono in manette altri sette congiurati che si preparavano a far la loro parte. Tra essi Franco Dragoni  e lo studente Antonio Ajroldi, figlio di un noto magistrato.

A Taranto e a Roma avvennero clamorose manifestazioni di solidarietà per gli arrestati, manifestazioni tumultuose anche a Bari e a Brindisi. A Roma, in particolare, scoppiarono violenti scontri con la “Celere” con lanci di pietre e anche, in qualche caso, con corpo a corpo furibondi. Gli scontri si protrassero per tutta la giornata in tutto il centro cittadino.

La “Cristoforo Colombo”, poi, una volta acquisita dalla flotta sovietica, fu addirittura disalberata e adibita al trasporto di carbone. Supremo oltraggio per la Marina italiana, ma anche palese e ignominiosa mancanza di tradizioni marinare nella Marina sovietica e chiara ammissione di incapacità di manovrare un classico trealberi attrezzato con vele quadre.

Ma molti anni dopo il fallito tentativo di affondare la  “Cristoforo Colombo”  da parte del gruppo di Clemente Graziani, una misteriosa esplosione nella base navale sovietica di Sebastopoli fece pensare che i marinai d’Italia non avevano dimenticato.

Verso le ore 22 e 55 ( minuto più, minuto meno ) del 28 ottobre 1955 la corazzata ”Novorossijsk” (ex “Giulio Cesare”, ceduta all’URSS in esecuzione del trattato di pace) fu squarciata da una fortissima esplosione – registrata anche dai sismografi della Crimea – che perforò lo scafo, le piattaforme e tutti i ponti  della parte prodiera della nave da battaglia, provocando una falla spaventosa:  (48 mq.circa).

All’epoca si parlò di una mina da fondo tedesca, che sarebbe stata urtata da un’ancora della stessa nave, ma  questa ipotesi si rivelò insostenibile poiché la “Novorossijsk”  era ormeggiata alla boa N° 5 e quindi «non aveva dato fondo all’ancora.»( amm. B. N. Bobkov)

Ma anche altri, a cominciare  dallo stesso amm. Kuznetsov, comandante in capo della flotta sovietica, si dimostrarono scettici in proposito.

Ancora più concretamente l’amm. Bobkov, a conclusione delle sue riflessioni, ( citate nella nota 3) accreditò l’ipotesi di un sabotaggio ad opera di una squadra di incursori della  Marina Italiana.

Nel 1992 su Il Tempo  dell’8 aprile fu riportata una “smentita” dell’amm. Gino Birindelli ad un articolo sull’argomento, apparso sulla stampa a Mosca, suscitando vivo interesse anche all’estero. Birindelli affermava testualmente: «Magari fossimo stati noi ad  affondare la corazzata Giulio Cesare, che avevamo dovuto cedere all’ Unione Sovietica in conto riparazioni danni di guerra! Le presunte rivelazioni del settimanale moscovita  “Soverenho Secretno” [top Secret, n.d.a.] ,sono una patacca, una patacca navale»

Secondo Nicolaj Cercashin, autore dell’articolo, la nave da battaglia sarebbe stata minata da  un gruppo di uomini–rana agli ordini di Junio Valerio Borghese, comandante della Decima Flottiglia Mas.  Il gruppo sarebbe stato composto da Gino Birindelli, Elios Toschi, Luigi Ferraro M.O.V.M., ed Eugenio Wolk [comandante dei “gamma”, gli uomini-rana della R.S.I.]: un’equipe di prim’ordine, non c’è che dire, ma soltanto frutto di fantasia.

Il giornalista  russo ipotizzava un attacco portato con sommergibili tascabili, che avrebbero trasportato gli incursori nei pressi del bersaglio. Tale dettaglio tecnico pare poco attendibile, perché avrebbe comportato la disponibilità di mezzi di difficile reperimento, dovendo ovviamente escludere la complicità della Marina Militare italiana; tuttavia, se trascuriamo per il momento le modalità di avvicinamento al bersaglio, vorrei esporre prioritariamente considerazioni di carattere generale:

1)    Se accettiamo l’ipotesi, ovviamente la più  concretamente attendibile, che l’amm. Birindelli effettivamente non abbia partecipato all’azione clandestina di sabotaggio, ciò non esclude però che altri, senza che lui ne abbia saputo nulla, abbiano potuto partecipare al raid.  Esistevano infatti nel 1955 più di un centinaio di ex combattenti della XMas che erano stati istruiti, preparati e allenati severamente per l’attività di incursori; si trattava di ex appartenenti al ”Gruppo Gamma”, che nel 1955 erano ancora vegeti e vitali, meno anziani dei “campioni” citati dal giornalista russo e sempre ferventi di sacro sdegno per l’onta ricevuta dalla Marina italiana.

2)    Comunque questi altri ipotetici incursori che avessero voluto rivendicare  la responsabilità dell’azione sarebbero stati costretti a tacere per non soccombere alle incalcolabili, ma imprevedibili responsabilità di ordine morale, penale e civile, conseguenti all’attentato. Infatti  il disastro  produsse più di seicento vittime tra i marinai dell’equipaggio ed i soccorritori. La tragedia, però, fu aggravata dall’impreparazione dei soccorritori e degli ufficiali della nave stessa, la quale avrebbe potuto essere rimorchiata ad insabbiarsi in bassi fondali, evitando così il capovolgimento, che provocò moltissime vittime rimaste tragicamente intrappolate nella nave.

3)    Va inoltre tenuto presente che, se furono incursori italiani a tentare il sabotaggio, ebbero l’enorme vantaggio del fattore sorpresa, in quanto i russi, essendo ormai trascorsi dieci anni dalla fine della guerra, non sospettavano più di essere attaccati e, oltre tutto, nel mar Nero,     considerato un lago russo e, a maggior ragione, addirittura nella base di Sebastopoli. Pertanto ufficiali ed equipaggio si sentivano al sicuro, quindi la sorveglianza intorno alla nave era soltanto quella superficiale e formale del tempo di pace. Mentre incursori italiani, come si sa, erano stati capaci di eludere ben più agguerrite e coordinate misure di sorveglianza in tempo di guerra.

4)      Inoltre dobbiamo considerare che gli ipotetici incursori conoscevano bene il punto debole  della nave, che era stata sottoposta nel 1930 a lavori di totale ristrutturazione,  venendo pure allungata di dieci metri, aggiungendo una nuova sezione  a prua,  al corpo della vecchia corazzata, varata durante la prima guerra mondiale. Questa audace operazione di ingegneria navale, per quanto accurata ed attenta, aveva creato un  punto debole proprio nella congiunzione del vecchio scafo con i nuovi elementi strutturali di prua.

E proprio in questo punto fu portato l’attacco.

5)    Pertanto Nicolaj Cercashin  ipotizzò sagacemente che la carica esplosiva principale fosse stata occultata [in un doppio fondo, n.d.a.]  prima della consegna della nave ai russi.

E questa non è da considerare un’ipotesi priva di fondamento. Infatti all’epoca vi era molto fermento fra gli equipaggi della Marina Militare, al punto che, durante gli ultimi mesi prima della consegna, gli alti  gradi della Marina ritennero necessarie eccezionali misure di sorveglianza, anche alle carene delle navi destinate alla cessione.

In particolare la “Giulio Cesare” fu sottoposta ad un regime di strettissima  sorveglianza: addirittura un rimorchiatore girava continuamente intorno alla nave giorno e notte, provvedendo a far immergere palombari ogni mezz’ora per ispezionarne la carena[6]. Questo fatto conferma l’ipotesi che gli ammiragli avessero avuto sentore di un probabile attacco proprio alla “Giulio Cesare”.

Qualche ammiraglio, infatti, aveva avuto percezione dei propositi di molti fra marinai ed ufficiali in servizio. Pertanto, fu stabilito un regime di oculatissima vigilanza e quindi fu d’uopo per gli ipotetici aspiranti sabotatori rimandare l’operazione; ma non è da escludere perciò che possa essere stato preparato un adeguato sussidio per un’azione futura.

Va considerato ancora che i russi avevano una conoscenza molto superficiale di alcuni elementi strutturali dell’unità poiché i documenti tecnici sui materiali impiegati erano redatti soltanto in italiano. Si può quindi ragionevolmente ipotizzare  che non tutti i doppi fondi della corazzata siano stati ispezionati. Dobbiamo concludere inoltre che il giornalista russo, avendo intervistato molti esperti, abbia avanzato la sua ipotesi a ragion veduta.

Ricordo poi che, se c’erano pure stati collegamenti trasversali clandestini tra ufficiali della Decima   al Nord e ufficiali della Marina  del Sud già prima del 1945; a maggior ragione scambi di vedute e collegamenti avrebbero potuto esserci stati dopo per macchinare un sabotaggio.

Pertanto concordo pienamente con quanto ha scritto Uccio de Santis  su questa ipotizzata incursione: «La nave sarebbe stata minata da un gruppo di incursori italiani per riscattare l’onta della consegna. I particolari dei danni rilevati nell’opera viva, la dinamica degli avvenimenti, il giorno dell’incidente confermano e non smentiscono l’ipotesi.».[7]

6)    Consideriamo adesso le furbesche manovre effettuate  dagli ammiragli russi per occultare la data del sabotaggio.

L’attentato, come si è detto, fu portato ad effetto molto prima della mezzanotte del 28 ottobre, ma versioni successive  ne hanno ritardato scaltramente di più di un’ora l’indicazione (lasciandola tuttavia nel vago per non dover citare una data molto significativa). Distrattamente però qualcun altro è stato preciso, poi, nell’indicare l’ora del capovolgimento della nave, che avvenne alle ore 1,40.  Sennonché si è specificato pure, sempre più distrattamente, che avvenne «due ore e 45 minuti dopo lo scoppio della carica esplosiva», e con ciò si conferma che lo scoppio avvenne alle ore 22,55 del 28 ottobre. Risulta evidente dunque che si è voluta mascherare una data troppo suggestiva.

7)    A questo punto s’impone citare il libro  di V.A. Dardjavin che affronta provocantemente la tesi «di un atto di sabotaggio »[8]. Il contrammiraglio Armando Vigliano, nel recensire il libro citato, scrive:«Per valutare la possibilità di questa tesi, [sabotaggio n.d.a.] nel capitolo quinto, si parla dei mezzi d’assalto italiani e britannici, dei siluri umani, delle azioni contro le corazzate “Valiant” e “Queen Elzabeth” e dell’attacco alla “Tirpitz”.».

Essendo ben chiaro che gli inglesi non avrebbero avuto alcun interesse ad attaccare una nave russa – e tanto meno poi proprio la ex “Giulio Cesare” e comunque addirittura il 28 ottobre – trascuro  considerazioni sulle deficienze operative dei siluri umani inglesi, i cosiddetti chariots  (dal nome dei sigari di Churchil ), nemmeno lontanamente paragonabili a quelli italiani di cui erano una mal riuscita imitazione.

I mezzi insidiosi di assalto italiani, usati con successo, durante la seconda guerra mondiale, erano i Siluri a Lenta Corsa(S.L.C.), soprannominati ”maiali”, sostituiti poi dai  perfezionati e potenziati S.S.B. ( Siluri San Bartolomeo ). Come molti sanno, si trattava essenzialmente di siluri che portavano due arditi operatori a cavalcioni. La testata esplosiva di questi ordigni si poteva staccare  per agganciarla al di sotto della carena della nave aggredita.. L’autonomia di questi mezzi poteva essere di sei miglia marine ( poco meno di 12 km.), che si percorrevano normalmente in tre ore.

Non mi pare assurdo ipotizzare che qualche irriducibile gruppetto di marò e di ufficiali della XMas abbia deciso di occultare uno o più S.L.C. , o anche meglio, S.S.B., prima del crollo del fronte nel ’45, in attesa di poterli utilizzare alla volta buona, analogamente a quanto  altri fascisti fecero – certo più facilmente - con le armi leggere e forse anche pesanti , come sicuramente avvenne per i partigiani.

Per quanto riguarda l’ipotesi dell’uso di minisommergibili si potrebbe ammettere, per completezza, l’acquisto di un moderno minisommergibile  civile –  per uso turistico, scientifico, di lavoro – ma, in ogni caso, questa ipotesi comporta l’esistenza di un’adeguata organizzazione di sostegno, che potrebbe soltanto congetturarsi nella CIA. Mentre un intervento limitato ad un piccolo gruppo indipendente potrebbe essere ipotizzato intorno al trasporto prima ed all’uso poi, di un “maiale” o anche meglio di un S.S.B.. Il trasporto in zona d’operazioni potrebbe essere avvenuto con un piccolo mercantile, con un peschereccio, ma anche con un piccolo yacht, finanche a vela, agganciandolo sotto la chiglia.  Non escluderei neanche il trasporto a distanza operativa di uomini–rana e delle relative cariche esplosive.

Esaminate tante ipotesi praticabili, il più profondo mistero rimane nel come è stato effettuato il sabotaggio, ma traspare abbastanza chiaramente la “matrice fascista”, secondo una colorita dizione in uso da certi gazzettieri dell’epoca. 

Quindi? “Ceduta ai Russi come “riparazione” ai danni di guerra, nel 1955 mentre si trovava nella blindatissima base navale sovietica di Sebastopoli nel Mar Nero la corazzata italiana “Giulio Cesare” venne affondata da una misteriosa esplosione, dieci anni dopo, la fine della guerra. Chi ha colpito la Giulio Cesare? 

E’ stato un gruppo di uomini–rana agli ordini del comandante Borghese della Decima Flottiglia Mas per lavare l’onta della consegna delle navi al nemico? Oppure furono inglesi, nel timore che la corazzata potesse essere equipaggiata con armi nucleari? Nel romanzo Lo Zar non è morto, romanzo collettivo pubblicato nel 1929 e scritto dal Gruppo dei Dieci, si immagina che la Giulio Cesare sia stata venduta dall'Italia alla Cina, diventando così la prima nave da battaglia di tale Paese…. Nel romanzo lo Zar Romanov non e’ morto e vive in Manciuria…. Esplosione o intrigo internazionale? E cosa centra il Triangolo dell’Adriatico?”

La mia ipotesi Mysteriosa

Da 70 una nave italiana con equipaggio misto russo, cinese e italiano è la prima nave atomica a solcare gli oceani…. Nessuno sa della sua esistenza. Forse alcune sparizioni famose e misteriose sono da attribuire a questa nave fantasma? Le sparizioni del triangolo delle Bermude sono tutte avvenute prima del 1955…. Tra il 1920 e il 1948… non poteva essere la nostra nave… ma lo sapete che c’è un triangolo …dell’adriatico? Con morti sparizioni e apparizioni e onde misteriose dagli anni 70 in poi? Una nave grande e veloce e moderna che genera onde enormi potrebbe essere una spiegazione…. è il nostro Giulio Cesare? A bordo della misteriosa nave atomica Italiana non ci starebbe bene anche Ettore Majorana scomparso nel 1938?

Aggiungo una terza fonte…

http://www.crprato.it/sito/index.php?option=com_content&view=article&id=2370&Itemid=329