Miniere di Re Salomone |
Dai recessi del dark web, anzi, della "dark editory" (??), ecco un ulteriore esempio di contaminazione mysteriano-disneyana (non hanno solo le "y" in comune!).
Alla scoperta del PC con Archimede è un esemplare prodotto della Disney italiana didattico-promozionale degli anni 1990.
Trattasi di una serie di fascicoli, sceneggiati perlopiù da Alessandro Sisti, allora "voce nuova" della produzione nostrana, destinati a un pubblico molto giovane e - presumibilmente - ricettivo, a quel tempo (1994-1995) facilmente suscettibile al fascino dell'informatica.
Ciascun fascicolo ospita una storia a fumetti di 16 pagine su 4 strisce e redazionali a tema informatico.
I Templari e il Re di Francia |
La prima di queste storie a fumetti, pubblicata nel dicembre del 1994, è, curiosamente, una vera e propria storia di Martin Mystère.
Zio Paperone e l'oracolo templare, illustrato da Salvatore Deiana, si si apre, infatti, con una novità che riecheggia la famosa presentazione del MacIntosh da parte di Martin ne Gli Uomini in Nero, quando Paperon De' Paperoni, inizialmente riluttante come Diana Lombard nel 1982, decide di utilizzare il computer installato nel deposito da Archimede come cercatore automatico di tesori.
La testa del Bafometto |
La scelta ricade sulla testa d'oro dei Cavalieri Templari, l'oracolo del titolo, capace di rispondere a qualsiasi domanda e pertanto venerato come un idolo.
L'allusione al Bafometto, nonostante il camuffamento necessario ad un fumetto rivolto a un pubblico di bambini, è chiara.
L'allusione al Bafometto, nonostante il camuffamento necessario ad un fumetto rivolto a un pubblico di bambini, è chiara.
La spada di Re Artù, con tanto di Rockerduck e Bassotti al seguito che fanno il verso a Sergej Orloff e scagnozzi.
La cerca li conduce, sulle tracce dei Templari, prima in Europa (a La Roche, ovvero La Rochelle), quindi nel deserto mediorientale (riferimento alla sede della Setta degli Assassini), ed infine nel locus incognito, che ovviamente non può essere altri che l'America precolombiana, ove, altrettanto ovviamente, i Templari si rifornivano di oro e metalli preziosi.
La memoria del lettore mysteriano corre immediatamente a La quarta caravella (Martin Mystère Special n.9).
Ma non è finita. Ad ogni tappa, i nostri scovano documenti dall'aspetto molto più moderno di quanto dovrebbero dimostrare, simili a schede perforate e a circuiti stampati.
Non suona come un riferimento palese alla prima scoperta compiuta da Martin Mystère nel già citato Gli Uomini in Nero (anche se lì si parlava semplicemente di testi stampati)?
Ovviamente, sì. E infatti l'oracolo templare, non è altro che un rudimentale computer, lascito di una "civiltà estinta".
Scheda perforata ante litteram |
Il riferimento non solo cita Martin Mystère, ma lo anticipa, giacché, nella serie di Alfredo Castelli, il fatto che il Bafometto fosse uno strumento tecnologico futuribile (una radio) sarà scoperto soltanto un anno più tardi (La vita segreta di Diana Lombard del novembre 1995).
Il finale dell'avventura non si rifà esplicitamente ad alcuna storia mysteriana, ma è nello stile genuinamente Castelliano delle prime avventure di Martin Mystère.
Il processore del computer antidiluviano si rivela comunque obsoleto per gli standard attuali, ed è pertanto inutilizzabile, ma ne sono sopravvissuti i manuali contenenti il codice di programmazione.
Didascalia finale sullo schermo di un computer MacIntosh |