Giorgio Pezzin, scrittore prolifico e poliedrico, ha inventato non solo numerose saghe di successo, come C'era una volta... in America e La Macchina del Tempo e I signori della galassia, ma anche un modo di scrivere il fumetto Disney che è diventato un genere codificato, dando vita a storie senza tempo che vengono ancora oggi emulate e continueranno a esserlo finchè ci sarà la voglia di leggere un fumtto d'avventura contemporaneamente divertente e intelligente, popolare e colto, satirico e meditato.
Ingegnere dagli interessi poliedrici e dalla spiccata propensione per la speculazione scientifica e razionale, Pezzin ha trasfuso i suoi interessi e la sua immaginazione nelle avventure di Paperon de Paperoni e di Topolino, in storie "contemporanee" in cui all'avventura più immaginifica si fondono la satira e la letteratura d'anticipazione (esempio strafamoso è la sua Rivoluzione elettronica del 1983, che anticipa la digitalizzazione odierna, scendendo in dettagli che solo la mente di un futurologo dotato di ferrea logica e intelligenza avrebbe potuto ipotizzare). Incapace di porsi limiti, Pezzin ha continuato a meditare e speculare su scienza, storia, fisica, chimica e persino filosofia, sorprendendo con la genuinità delle sue trovate e delle sue visioni, nonchè la forza delle sue sceneggiature (ottimamente in sintonia con i più grandi artisti Disney italiani) e lo spirito vigoroso e urticante dei suoi peculiari dialoghi.
Una delle serie create da Pezzin, con la collaborazione del'artista Massimo De Vita, e che finora non abbiamo nominato, è l'oggetto di questa recensione. Si tratta de Le Tops Stories, a cui è stato dedicato un interno numero della rinnovata collana I Classici Disney.
Giorgio Pezzin in persona ha selezionato le quattro storie da ristampare in questo volume, le ha integrate con un racconto inedito di solo testo (cosa mai vista prima nelle pubblicazioni Disney, ma che recentemente è diventata una caratteristica di Martin Mystère) e le ha raccordate con le pagine di fumetto de L'ultimo diario, come si usa fare nei Classici per amalgamare il tutto in un unico "romanzo grafico".
Le Tops Stories raccontano le vicende di un antenato di Topolino, e sono ambientate negli anni 1930: l'eccentrico industriale ed esploratore britannico Top De Tops, baronetto e Lord della Camera, dedica la sua vita a indagare sugli enigmi e i mysteri più bizzarri del mondo, imbarcandosi in avventure che lo portano dal Sudamerica al Polo Nord, da Stonehenge al Medio Oriente e all'Oceano Pacifico, scoprendo i resti di continenti perduti, macchine impossibili, manufatti mistici, retaggi alieni e qualunque altra diavoleria tecno-magica si possa concepire. De Tops resoconta i propri viaggi in diari che il suo discendente Topolino riceve in eredità e legge con incredula avidità, a volte spingendosi a indagare a di persona per verificare l'attendibilità dell'antenato, e scoprendo ancora più interrogativi di quelli che i diari hanno lasciato mysteriosamente irrisolti.
E' impossibile che un appassionato di Martin Mystère non riconosca il parallelismo con i diari del Docteur Mystère (creato nel 1998, mentre Le Tops Stories esordiscono nel 1999 con La pietra di Sbilenque), ma le somiglianze non finiscono certo qui, come dimostrano le quattro storie raccolte in questo imperdibile volume.
- Lo spirito di Piguazul, con divinità ancestrali della natura in opposizione all'avvelenamento planetario causato dall'industria dell'essere umano (come nel mysteriano L'oceano dei veleni);
- Lo scudo di Thor con una spedizione polare sulle tracce di un manufatto mitologico dagli incredibili poteri, nato da un oggetto giunto dalle stelle (inutile esplicitare il riferimento mysteriano);
- La grotta di Re Artù con Avalon, il leggendario luogo in cui riposano i cavalieri della Tavola Rotonda, in attesa di essere chiamati di nuovo a difendere il Regno Unito;
- La rivincita degli Highlander con la genesi aliena di Stonehenge e i monoliti pensati per incanalare le energie del ottosuolo;
- e infine, il racconto di solo testo, La fonte della giovinezza, disponibile su Topolino n. 3428 nel più tradizionale formato a fumetti: anche in questo caso, citare l'equivalente mysteriano della vicenda è letteralmente inutile.
Per un ulteriore approfondimento di queste storie, riguardo ai contenuti e alle fortissime affinità mysteriane concettuali (ma non di sviluppo narrativo), vi rimandiamo ai link di Inducks.org riportati qui sopra dove si possono leggere le schede critiche scritte dai lettori, nella sezione dei "voti" delle storie.
Per un'analisi davvero puntuale de La fonte della giovinezza, invece, vi rimandiamo all'articolo comparso su Papersera.net.