venerdì 20 agosto 2021

[Recensione] Martin Mystère nn. 377-378 - "Il potere del Falco" (3) & (4)

La statuetta di Bastet entra in scena
Martin Mystère n. 377 (mensile)
"Il potere del falco" (3)
Pubblicato nel luglio 2021 da Sergio Bonelli Editore 

Martin Mystère n. 378 (mensile)
"Il potere del falco" (4)
Pubblicato nell'agosto 2021 da Sergio Bonelli Editore

Storia di Carlo A. Cappi

Nel capitolo di luglio della saga della statuetta del Falcone Maltese, l'azione si svolge a New York, nel Greenwich Village: Cappi riprende la passione di Martin Mystère per le "anticaglie" e lo invia a rovistare nel Pulp Bros - Book-N-Things, un negozio di Bleecker Street (la stessa strada dove abita il Dottor Strange della Marvel), dove ha luogo una letterale festa delle citazioni pulp, un delizioso gioco di rimandi e allusioni che il vero lettore mysteriano si diverte a riconoscere subito o identificare con opportune ricerche. L'obiettivo di Martin è in realtà un capriccio analogo al blocco di diapositive delle vacanze della famiglia Morgan (quello che acquistò agli inizi della sua serie regolare): la collezione completa della (fittizia) rivista popolare Dark Desk (1937-1942), contenente non racconti, ma interviste e articoli su presunti segreti e retroscena della narrativa popolare in questione. Oltre alla citazione più famosa (un articolo di G.L. Bonelli su Kit Carson, ancora in vita nel 1913), un numero della rivista contiene anche rivelazioni cruciali sulla vera storia del Falcone Maltese, innescando così la sequenza di indagine e azione in cui Martin Mystère deve recuperare il fascicolo, sottratto da un Uomo In Nero, tale Walter Jackson. Con la solita creatività, Cappi non solo ci fornisce il punto di vista dell'UiN (cosa assai rara nei fumetti della serie regolare), ma allestisce anche un confronto credibile tra "eroe" e "cattivo", con una risoluzione logica, elegante e gustosamente ragionata (e c'è anche Java, finalmente).
L'indizio per la collocazione cronologica del capitolo è dato dal riferimento allo speciale del programma Mystere's Mysteries sull'Uomo Falena, prodotto "tre anni prima": tale speciale è connesso al romanzo La guerra nel buio, di Cappi stesso, ambientato nel 1988: di conseguenza, l'azione del racconto si colloca nel 1991. I Pulp Bros inoltre menzionano una Demo Reel di un un giovane regista, tale Quentin Tarantino, con un personaggio di nome Pink: il film in questione, che i personaggi del racconto non conoscono perchè non è ancora uscito nelle sale è Le Iene (1992). Martin ripensa anche al caso de La donna leopardo, altro romanzo di Cappi ambientato nei tardi anni 1980.

Il capitolo di agosto, che nelle anteprime prometteva un Martin come non l'avevamo mai visto, è ambientato nello Zaire e ha in effetti la peculiarità di svolgersi prima del n. 1 della serie regolare, oltre che di far vivere a Martin un'esperienza tragica con Leontine, una sventurata ragazza zairese le cui illusioni di libertà vanno orribilmente in frantumi. Martin usa il Murchadna, con la naturalezza che gli era propria in quell'epoca, ma deve fare i conti con la dura realtà, in cui neppure quest'arma prodigiosa può risolvere i sanguinosi problemi delle guerre civili africane. Oltre all'analisi storico-socio-politica dello Zaire, con i suoi orrori (come l'eccidio voluto da Re Leopoldo II), questo capitolo cita anche la comparsa del virus Ebola, collocando con precisione la vicenda nel 1976; si menziona inoltre l'arresto di Martin in Cile nel 1973, avvenuto "tre anni prima", con relativa schedatura di Martin da parte della CIA (che all'epoca favorì il colpo di stato cileno).
Così come il tono duro della vicenda, anche questi elementi storici sono filologicamente fondamentali per un autore che voglia sceneggiare in modo corretto il Martin impegnato delle origini. Purtroppo, però, Cappi esagera e compie un mezzo passo falso, mettendo nelle mani della ragazza zairese un libro scritto da Martin Mystère: è un errore, dato che la sua prima opera letteraria, Mystère's Mysteries of the Past, è del 1978. Volendo, si può ipotizzare che Martin abbia scritto un'opera prima di cui poi si vergognò (come tanti autori che esordiscono con uno pseudonimo e in seguito, trovata la strada giusta, rinnegano quei tentativi), forse per il sensazionalismo e l'ingenuità, decidendo di non darla alle stampe, ma un qualche editore senza scrupoli ne produsse un'edizione pirata che fu distribuita e poi fatta ritirare e distruggere dallo stesso Martin: forse il volume non vendette molto, ma uno statunitense ne acquistò una copia e la lasciò all'albergo Chat Noir di Yandongi, Zaire (come afferma Leontine). Una spiegazione più dettagliata, che fornisce anche il titolo del libro, può essere letta qui: Extraordinary Historical Discoveries - Believe it or not, the true history of the world that they don't want us to know.
Dov'è la statua del Falco, in questo capitolo? Non c'è, ma in compenso compare una statuetta felina della dea Bastet (o Sekhmet?), con potere di elargire visioni del futuro a certe persone: Andrea Cappi aveva già annunciato, in un post su Facebook, che non ci sarebbe stata una sola statuetta in questa vicenda.

Recensione delle storie a fumetti di MM nn. 377-378: "Il vampiro di Vienna" & "Gli Uomini in Rosso".

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