sabato 22 ottobre 2022

Come funziona? Doppio Tì e l'alcolismo

 Martin Mystère presenta: come funziona?

Doppio Tì e l'alcolismo

In Cassandra (Martin Mystère n. 113-114), un mystero di ambientazione newyorkese offre la scusa per raccontare ai lettori che l'ispettore Travis è nato nel quartiere di Brooklyn, quartiere popolato all'epoca da moltissime famiglie di immigrati irlandesi.
Nel resto della storia, come ben noto, padre Flanagan rivela a Martin Mystère che il nome di Travis è ancora Travis, e che da qui arriva il suo soprannome di Doppio Tì

Ciò permette ad Alfredo Castelli di spiegare perché Martin, pur essendo amico di Travis da anni, apparentemente si rivolga a lui chiamandolo sempre e solo per cognome (mentre Travis non lo chiama mai "Mystère").

Singolarmente, dei genitori di Travis non si vede traccia, né si parla mai di essi: da qui prese spunto il fumetto del primo albo cartaceo di Get a Life!,  Affari di famiglia allargata, per ipotizzare che Travis fosse un orfano.

Sempre da questa storia ha preso spunto la serie Le avventure di Travis, che ha creato la personalità occulta di Doppio Tì, poi debordata anche in Get a Life!.

Oggi presentiamo un altro, fondamentale tassello della genesi del pestifero e demenziale personaggio di Doppio Tì: finalmente, infatti, scopriamo la causa del suo singolare comportamento, dovuto all'abuso di alcolici sin dalla più tenera età, con conseguenti danni cerebrali permanenti che si fanno sentire ancora oggi.  
Non fatevi ingannare:"Sangue del dem... ocratico!", stava per dire Travis

giovedì 13 ottobre 2022

Anticipazioni tecnologiche Mysteriane: neuroni che giocano con i videogiochi

La serie regolare di Martin Mystère ha dimostrato (nel remoto passato) un notevole talento nella letteratura di anticipazione, cioè nel prevedere gli sviluppi delle tecnologie ibride. La sua forza immaginativa ha avuto una tale intensità da influenzare beneficamente e ispirare chi le stava intorno, persino una serie amatoriale come Get a Life!, che si è cimentata in imprese analoghe.

Nell'episodio di Dottor Sulkamore (2014), per esempio, il bizzarro prete-scienziato Sulka Nanazca realizza un'Intelligenza Artificiale impiegando anche materia grigia prelevata da un cervello umano (e cioè neuroni), e sceglie di "intrattenerli" caricando nella memoria dell'IA un videogioco proveniente dalla nostra epoca, in seguito agli eventi raccontati ne Il destino di Atlantide (Martin Mystère n. 279). Il videogioco in questione è chiaramente Space Invaders, prodotto nel 1978.

Otto anni dopo, nel mondo reale, accade la stessa cosa: in Australia, un insieme di neuroni prelevati da umani (chiamato DishBrain) viene collegato a un computer da scienziati che vogliono capire se il DishBrain è in grado di "modificare il proprio comportamento per riuscire a giocare a Pong, il celebre videogame simile al tennis da tavolo prodotto da Atari e commercializzato nel 1972 come Arcade."



Come funziona? Lo scaltro Renzi e i polli che lo arricchiscono

Martin Mystère presenta: come funziona?

Lo scaltro Renzi e i polli che lo arricchiscono

In Operazione Monna Lisa (Martin Mystère n. 102), nelle vicinanze di Clusone, compare un contadino di Clusone di nome Ambrogio Renzi, in possesso di una delle varianti del dipinto della Monna Lista di Leonardo da Vicini.

Ambrogio Renzi se la gode un mondo, perché ha gabbato quei "polli" che sono venuti a dargli milioni di lire per quel quadro.

Ambrogio Renzi è caratterizzato come un personaggio gretto, meschino, ignorante e offensivo, che non perde occasione per insultare chi è più intelligente e colto di lui.

Nei suoi dialoghi Ambrogio Renzi denigra e svilisce ciò che non capisce con paragoni talmente grossolani che è impossibile ragionare con lui per contestarli. Il principale riferimento culturale di Renzi è la televisione, specialmente se declinata in chiave di fruizione elementare, a livello infantile.

Ambrogio Renzi non si è guadagnato, né si è meritato, il denaro o il quadro della Monna Lisa: infatti, quando deve spiegare come ne sia entrato in possesso, afferma di averlo ereditato dal fratello, il quale è comodamente morto (e lo ha rubato quando era custode di un castello).
 
Gli altri personaggi sottovalutano e scherniscono Ambrogio Renzi, e lo considerano un arrogante ingenuo che può essere facilmente manipolato col denaro, dato che non capisce il vero valore di ciò che possiede. Però, nel finale, tutte le varianti del dipinto della Monna Lisa vanno in cenere, e Renzi resta a godersi la sconfitta di Martin e soci, con i soldi in tasca.
 
 
 
 
Lo sceneggiatore cade infatti nel tranello di fare ricorso a semplificazioni troppo banali e snobistiche, tipiche di quella elite che vive nella cosiddetta Zona a Traffico Limitato e guarda dall'alto in basso chiunque non ne sia parte: il messaggio che deriva da questa storia, infatti, sostiene che i fumetti sono un intrattenimento per gente rozza e incolta, come si evince dalla manichea caratterizzazione dei due scagnozzi del ricco collezionista di turno; quello più ignorante dei due, infatti, legge The Incredible Hulk. E' coerente che uno sceneggiatore di una serie a fumetti dia questo messaggio ai lettori del fumetto che lui stesso ha scritto? Oppure, peggio ancora, è buona cosa ricorrere a un simile qualunquismo classista, per il quale Martin Mystère è superiore ai fumettacci di supereroi statunitensi per definizione, senza entrare nell'ambito degli autori e quindi della qualità delle storie?
 
Parlando di qualità e della costruzione di una trama, annotiamo che, purtroppo, lo sceneggiatore si dimentica di spiegarci che fine faccia la rimanente variante del quadro di Leonardo ancora nelle mani del ricco collezionista, ma legittimamente di proprietà della figlia del professore che lo ha ritrovato e acquistato da Ambrogio Renzi, ma pazienza. 
 
Alla fine, quando c'è di mezzo gente con i valori di Ambrogio Renzi, l'etica e l'onestà sono solo accessori da mettere in scena quando serve. L'importante è fare cassa.


















sabato 8 ottobre 2022

LA MIGLIOR STORIA DEGLI ULTIMI 40 ANNI


                                    

                                           

             LA VINCITRICE ASSOLUTA


 

 

 

 

 

 

 

 

Una gara davvero sofferta quella necessaria ad aggiudicarsi il titolo di MIGLIOR STORIA DI MARTIN MYSTERE DEGLI ULTIMI QUARANT’ANNI, una gara che purtroppo non ha esitato a lasciare sul campo importanti ed ingiustificate vittime.

Impossibile non notare, persino ad una prima analisi superficiale, che gli sceneggiatori delle migliori dieci storie in classifica finale sono solo quattro: Alfredo Castelli, Vincenzo Beretta, Carlo Recagno e l'outsider Tiziano Sclavi. La cosa stupisce fortemente, specie per l’assenza di Paolo Morales, uno dei più venerati e rimpianti autori di sempre. 

Onore al merito invece ai “nuovi” Francesco Matteuzzi e Sergio Badino che hanno comunque guadagnato buone posizioni mancando per poco l'ingresso nella top 15 e allo “storico” Sauro Pennacchioli che, pur essendo assente dai nostri albi da anni, viene ancora ricordato con nostalgia. In buona posizione, ma non tra le prime quindici, anche Antonio Serra e Guido Nolitta con i loro team-up.

                         Fumetti. Giancarlo Alessandrini: "Vi racconto come ho disegnato il primo  Martin Mystère" - la Repubblica

Molto più variegato il parco disegnatori anche se il re incontrastato rimane sempre Giancarlo Alessandrini. Si piazzano bene però anche gli Esposito Bros., Giovanni Freghieri, i Fratelli Cassaro, le colonne portanti degli inizi Angelo Maria Ricci e Franco Bignotti e naturalmente Giampiero Casertano. In questo caso inoltre torna in auge Paolo Morales. Complimenti per gli autori appena fuori dalle prime posizioni ma comunque ben piazzati come Lucio Filippucci, Fabio Piacentini, Paolo Ongaro, Luisa Zancanella, Alfredo Orlandi, Rodolfo Torti, Franco Devescovi, Antonio Sforza, Giulio Camagni e Giovanni Romanini.

Ma veniamo alla classifica vera e propria.

                                                          Il mystero delle nuvole parlanti - Sergio Bonelli 
Si classifica quindicesimo lo speciale fuoriserie dedicato al centenario della nascita del fumetto "Il mystero delle nuvole parlanti" per i testi di Alfredo Castelli e i disegni di Giancarlo Alessandrini, Esposito Bros. e Lucio Filippucci (2004).
 
                                                          Operazione Dorian Gray - Sergio Bonelli 

Al quattordicesimo posto si piazza "I Giorni dell'Incubo", l’avventura sul ritorno di Mister Jinx scritta da Alfredo Castelli e disegnata da Giovanni Freghieri, forse aiutata anche dal videogioco Operazione Dorian Gray (1987).

                                                          Generazioni - Sergio Bonelli               

In tredicesima posizione troviamo lo speciale "Generazioni" nel quale Carlo Recagno unisce in una narrazione unica e avvincente ben quattro rappresentanti della famiglia Mystère, con il supporto ai disegni da quattro maestri delle matite: Giancarlo Alessandrini, Esposito Bros., Lucio Filippucci e Gino Vercelli (2003).

                                                            La vita segreta di Sergej Orloff - Sergio Bonelli

Dodicesima classificata la classica "Roncisvalle", scritta da Alfredo Castelli e magistralmente interpretata dai “paladini” Esposito Bros. al loro esordio sulla serie che si sono dilettati a raccontarci anche il passato del nostro eroe e del suo amico/nemico Sergej Orloff (1990).

                                                             L'uomo che scoprì l'Europa - Sergio Bonelli 

L'undicesima posizione è occupata da una storia che risale al primo anno di vita del nostro: la nostalgica e tragica "L'Uomo che Scoprì l'Europa", nella quale Alfredo Castelli e Franco Bignotti ci fanno conoscere anche il simpaticissimo Vincent "Umpah" Van Hansen (1982).

                                                              Operazione Arca - Sergio Bonelli 

Entrando nella zona delle prime dieci in classifica troviamo al decimo posto "Operazione Arca" una storia comparsa addirittura nel terzo albo della serie e scritta ancora da Alfredo Castelli, questa volta per i disegni di Angelo Maria Ricci (seppure pesantemente corretti da Franco Bignotti) (1982).

                                                                 Tunguska! - Sergio Bonelli

Al nono posto si piazza la possente "Tunguska!" di Alfredo Castelli e Giampiero Casertano, che conquista questa posizione un po’ per i due colossi del fumetto che la realizzarono, un po’ per la portata del mystero trattato, che da anni affascina noi mysteriani (1984).

                                                                  La città delle ombre diafane - Sergio Bonelli

Si classifica ottava la mitica ed evocativa storia ambientata ne "La Città delle Ombre Diafane", opera anch'essa nuovamente di Alfredo Castelli, accompagnato per l’occasione dai fratelli Gaetano e Gaspare Cassaro (1983).

                                                                    Ultima fermata: l'incubo! - Sergio Bonelli

Al settimo posto troviamo "Ultima fermata: l'incubo!", il primo ed indimenticabile team-up di Martin Mystère e Dylan Dog scritto da Alfredo Castelli e Tiziano Sclavi e splendidamente illustrato da quel grande mostro sacro che è Giovanni Freghieri (1990).

                                                                   Gli Uomini in Nero - Sergio Bonelli

La sesta posizione è occupata dall'albo gigante "Gli Uomini in Nero" che porta Vincenzo Beretta in classifica (seppure assieme all’onnipresente Alfredo Castelli, coautore della storia). Ai disegni troviamo ancora Giancarlo Alessandrini e gli Esposito Bros (1997).

                                                                    Di tutti i colori! - Sergio Bonelli

Al quinto posto si piazza la storia del primo centenario: "Di Tutti i Colori", l’albo, appunto, A colori e SUI colori, opera dei soliti Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini. Vittoria più che meritata se consideriamo che è la prima avventura mysteriana (nonché una delle pochissime) che può vantarsi di sfoggiare il miracolo del technicolor (1990).

                                                                      La spada di Re Artù - Sergio Bonelli    

In quarta posizione, appena fuori dal podio, troviamo "La Spada di Re Artù", un’altra storia dedicata alle spade e ai cavalieri (come già "Roncisvalle") figlia sempre di quei due colossi del fumetto rispondenti ai nomi di Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini (1983).

                                                                     Xanadu - Sergio Bonelli 

La Medaglia di Bronzo viene assegnata alla storia pubblicata sul secondo Albo Gigante, la tragica "Xanadu", scritta (ovviamente) da Alfredo Castelli per i disegni dell'indimenticato Paolo Morales, coadiuvato in questo caso da Fabio Grimaldi (1996).

                                                                    Gli Uomini in Nero - Sergio Bonelli 

Medaglia d’Argento va invece al primo albo della serie "Gli Uomini in Nero" che, inutile dirlo, è ancora opera di Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini. Premiata forse più per nostalgia e riconoscenza che per vero apprezzamento essendo quel Martin sostanzialmente molto diverso da quello che ci avrebbe poi fatto innamorare di sé, questa storia rimane comunque un punto fermo delle nostre letture  mysteriose (1982).

                                                                      Il segreto di San Nicola - Sergio Bonelli