Non fatevi ingannare:"Sangue del dem... ocratico!", stava per dire Travis |
sabato 22 ottobre 2022
Come funziona? Doppio Tì e l'alcolismo
giovedì 13 ottobre 2022
Anticipazioni tecnologiche Mysteriane: neuroni che giocano con i videogiochi
La serie regolare di Martin Mystère ha dimostrato (nel remoto passato) un notevole talento nella letteratura di anticipazione, cioè nel prevedere gli sviluppi delle tecnologie ibride. La sua forza immaginativa ha avuto una tale intensità da influenzare beneficamente e ispirare chi le stava intorno, persino una serie amatoriale come Get a Life!, che si è cimentata in imprese analoghe.
Nell'episodio di Dottor Sulkamore (2014), per esempio, il bizzarro prete-scienziato Sulka Nanazca realizza un'Intelligenza Artificiale impiegando anche materia grigia prelevata da un cervello umano (e cioè neuroni), e sceglie di "intrattenerli" caricando nella memoria dell'IA un videogioco proveniente dalla nostra epoca, in seguito agli eventi raccontati ne Il destino di Atlantide (Martin Mystère n. 279). Il videogioco in questione è chiaramente Space Invaders, prodotto nel 1978.
Otto anni dopo, nel mondo reale, accade la stessa cosa: in Australia, un insieme di neuroni prelevati da umani (chiamato DishBrain) viene collegato a un computer da scienziati che vogliono capire se il DishBrain è in grado di "modificare il proprio comportamento per riuscire a giocare a Pong, il celebre videogame simile al tennis da tavolo prodotto da Atari e commercializzato nel 1972 come Arcade."
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sabato 8 ottobre 2022
LA MIGLIOR STORIA DEGLI ULTIMI 40 ANNI
LA VINCITRICE ASSOLUTA
Una gara davvero sofferta quella necessaria ad aggiudicarsi il titolo di MIGLIOR STORIA DI MARTIN MYSTERE DEGLI ULTIMI QUARANT’ANNI, una gara che purtroppo non ha esitato a lasciare sul campo importanti ed ingiustificate vittime.
Impossibile non notare, persino ad una prima analisi superficiale, che gli sceneggiatori delle migliori dieci storie in classifica finale sono solo quattro: Alfredo Castelli, Vincenzo Beretta, Carlo Recagno e l'outsider Tiziano Sclavi. La cosa stupisce fortemente, specie per l’assenza di Paolo Morales, uno dei più venerati e rimpianti autori di sempre.
Onore al merito invece ai “nuovi” Francesco Matteuzzi e Sergio Badino che hanno comunque guadagnato buone posizioni mancando per poco l'ingresso nella top 15 e allo “storico” Sauro Pennacchioli che, pur essendo assente dai nostri albi da anni, viene ancora ricordato con nostalgia. In buona posizione, ma non tra le prime quindici, anche Antonio Serra e Guido Nolitta con i loro team-up.
Molto più variegato il parco disegnatori anche se il re incontrastato rimane sempre Giancarlo Alessandrini. Si piazzano bene però anche gli Esposito Bros., Giovanni Freghieri, i Fratelli Cassaro, le colonne portanti degli inizi Angelo Maria Ricci e Franco Bignotti e naturalmente Giampiero Casertano. In questo caso inoltre torna in auge Paolo Morales. Complimenti per gli autori appena fuori dalle prime posizioni ma comunque ben piazzati come Lucio Filippucci, Fabio Piacentini, Paolo Ongaro, Luisa Zancanella, Alfredo Orlandi, Rodolfo Torti, Franco Devescovi, Antonio Sforza, Giulio Camagni e Giovanni Romanini.
Ma veniamo alla classifica vera e propria.
Al quattordicesimo posto si piazza "I Giorni dell'Incubo", l’avventura sul ritorno di Mister Jinx scritta da Alfredo Castelli e disegnata da Giovanni Freghieri, forse aiutata anche dal videogioco Operazione Dorian Gray (1987).
In tredicesima posizione troviamo lo speciale "Generazioni" nel quale Carlo Recagno unisce in una narrazione unica e avvincente ben quattro rappresentanti della famiglia Mystère, con il supporto ai disegni da quattro maestri delle matite: Giancarlo Alessandrini, Esposito Bros., Lucio Filippucci e Gino Vercelli (2003).
Dodicesima classificata la classica "Roncisvalle", scritta da Alfredo Castelli e magistralmente interpretata dai “paladini” Esposito Bros. al loro esordio sulla serie che si sono dilettati a raccontarci anche il passato del nostro eroe e del suo amico/nemico Sergej Orloff (1990).
L'undicesima posizione è occupata da una storia che risale al primo anno di vita del nostro: la nostalgica e tragica "L'Uomo che Scoprì l'Europa", nella quale Alfredo Castelli e Franco Bignotti ci fanno conoscere anche il simpaticissimo Vincent "Umpah" Van Hansen (1982).
Entrando nella zona delle prime dieci in classifica troviamo al decimo posto "Operazione Arca" una storia comparsa addirittura nel terzo albo della serie e scritta ancora da Alfredo Castelli, questa volta per i disegni di Angelo Maria Ricci (seppure pesantemente corretti da Franco Bignotti) (1982).
Al nono posto si piazza la possente "Tunguska!" di Alfredo Castelli e Giampiero Casertano, che conquista questa posizione un po’ per i due colossi del fumetto che la realizzarono, un po’ per la portata del mystero trattato, che da anni affascina noi mysteriani (1984).
Si classifica ottava la mitica ed evocativa storia ambientata ne "La Città delle Ombre Diafane", opera anch'essa nuovamente di Alfredo Castelli, accompagnato per l’occasione dai fratelli Gaetano e Gaspare Cassaro (1983).
Al settimo posto troviamo "Ultima fermata: l'incubo!", il primo ed indimenticabile team-up di Martin Mystère e Dylan Dog scritto da Alfredo Castelli e Tiziano Sclavi e splendidamente illustrato da quel grande mostro sacro che è Giovanni Freghieri (1990).
La sesta posizione è occupata dall'albo gigante "Gli Uomini in Nero" che porta Vincenzo Beretta in classifica (seppure assieme all’onnipresente Alfredo Castelli, coautore della storia). Ai disegni troviamo ancora Giancarlo Alessandrini e gli Esposito Bros (1997).
Al quinto posto si piazza la storia del primo centenario: "Di Tutti i Colori", l’albo, appunto, A colori e SUI colori, opera dei soliti Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini. Vittoria più che meritata se consideriamo che è la prima avventura mysteriana (nonché una delle pochissime) che può vantarsi di sfoggiare il miracolo del technicolor (1990).
In quarta posizione, appena fuori dal podio, troviamo "La Spada di Re Artù", un’altra storia dedicata alle spade e ai cavalieri (come già "Roncisvalle") figlia sempre di quei due colossi del fumetto rispondenti ai nomi di Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini (1983).
La Medaglia di Bronzo viene assegnata alla storia pubblicata sul secondo Albo Gigante, la tragica "Xanadu", scritta (ovviamente) da Alfredo Castelli per i disegni dell'indimenticato Paolo Morales, coadiuvato in questo caso da Fabio Grimaldi (1996).
Medaglia
d’Argento va invece al primo albo della serie "Gli Uomini in Nero" che, inutile
dirlo, è ancora opera di Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini. Premiata forse più
per nostalgia e riconoscenza che per vero apprezzamento essendo quel Martin
sostanzialmente molto diverso da quello che ci avrebbe poi fatto innamorare di
sé, questa storia rimane comunque un punto fermo delle nostre letture mysteriose (1982).