Zio Paperone e la profezia a ritroso
Prima pubblicazione su Topolino (libretto) 2927 del 3 Gennaio 2012
Storia di Fausto Vitaliano
Matite di Giorgio Cavazzano
Chine di Sandro Zemolin
Prima pubblicazione su Topolino (libretto) 2927 del 3 Gennaio 2012
Storia di Fausto Vitaliano
Matite di Giorgio Cavazzano
Chine di Sandro Zemolin
Nel 2012, il tema obbligatorio della profezia Maya sull'incombente fine del mondo è stato svolto anche dall'alunno Martin Mystère, con il terrificante risultato di Martin Mystére n. 324, "La fine del mondo", che abbiamo già commentato all'epoca.
A poco serve tornare a rigirare il coltello nella piaga, se si tratta solo di esprimere nuovamente il dispiacere per un'occasione mancata in maniera così clamorosa, ma ora abbiamo una risposta alla domanda cruciale: era davvero impossibile scrivere una storia mysteriana, nel verso senso della parola "mysteriana", sulla profezia Maya del 2012, perchè ormai era già stato detto tutto?
E con quattro anni di ritardo andiamo anche a motivare questa risposta, parlando di un fumetto della produzione Disney che ha saputo realizzare questa impresa.
"Zio Paperone e la profezia a ritroso" è una parabola fanta-ecologico-catastrofista che si sviluppa in maniera articolata e dettagliata, nello stile di grandi storie mysteriane come "L'oceano dei veleni", sin dall'inizio: un flashback storico di apertura, risalente all'epoca dei Maya, al quale segue una situazione odierna in cui inquietanti piccoli fenomeni nella quotidianità di gente comune lasciano intendere che qualcosa di pericoloso incombe all'orizzonte.
Nel contempo, la vacua opinione pubblica impazzisce per i talk show catastrofisti, dove presunti esperti fanno a gara a chi la spara più grossa, per la gioia dell'avido produttore televisivo Paperon de' Paperoni, e lo sdegno del dotto Pico de' Paperis: questo approccio alla comunicazione di massa, con una forte critica al sensazionalismo televisivo che specula sugli appetiti più ignoranti del pubblico più ignorante, è tipico di Martin Mystère, più volte impegnatosi nei suoi albi ufficiali come paladino del CICAP. Il fatto che nella storia stessa tutti discutano della profezia Maya, pur senza crederci davvero, è un ulteriore livello di quasi-metafumetto che ricorre di frequente in MM.
Quando però i segnali preoccupanti cominciano ad avere riscontro planetario e scientifico, anche a livello cosmico, ecco che inizia la vera indagine di Pico, con una spedizione in Sudamerica finanziata da Paperone (col supporto di Archimede e la partecipazione coatta di Paperino e nipotini). Alle rovine di un certo ziqqurat, avviene finalmente la scoperta del secolo, con l'aiuto di un'enigmatica e giovanissima esperta di Maya: le traduzioni della famosa profezia sono sostanzialmente corrette, ma c'è un grave errore nei tempi verbali. Gli eventi narrati non accadranno nel futuro: sono già accaduti, millenni fa. Spostandoci di nuovo nell'ambito mysteriano, questo colpo di scena rientra nella filosofia del "pensiero laterale" del miglior Alfredo Castelli, perché capovolge la prospettiva di un fatto assodato, mostrandoci un'interpretazione completamente nuova, ma nello stesso tempo anche perfettamente logica e funzionante (per esempio, ricordiamo gli eventi di Tunguska). L'unico problema è che quest'idea non l'ha avuta uno sceneggiatore di Martin Mystère, ma uno di Topolino.
La vicenda Disney prosegue con l'invenzione (?) di Minerva, un pianeta che un tempo orbitava tra Giove e Marte, e del quale restano oggi solo i detriti della fascia degli asteroidi: questa costruzione fantasiosa è il frutto della rielaborazione di conoscenze astronomiche reali, che le conferiscono una patina di plausibilità (e contemporaneamente di vertiginosa epicità). Anche questo uso creativo di basi scientifiche per costruire un castello immaginario credibile è sempre stato uno dei cavalli di battaglia del miglior Martin Mystère.
La distruzione di Minerva avvenne in seguito all'abuso che i suoi abitanti, i Naboo, fecero delle risorse naturali del pianeta, ignorando dissennatamente i segnali di disagio che lo stesso pianeta aveva trasmesso loro per anni. E non è forse questa metafora la stessa della distruzione di Atlantide e di Mu nell'universo di Martin Mystère? Non è forse il messaggio ecologico del grido di dolore della Terra malata un elemento di alcune delle storie più memorabili della serie di MM? E' vero che negli anni recenti queste tematiche sono state sempre più accantonate e/o rimosse, per motivi che non sappiamo immaginare, in favore di una narrazione sempre meno impegnata, o impegnata su fronti di rilevanza assai minore (tipo i litigi su internet riguardo a questioni indimostrabili), ma il fumetto Disney di Fausto Vitaliano è qui a dimostrarci che queste tematiche sono sempre più attuali, e funzionano benissimo in fumetti ad ampia diffusione e tiratura.
Se non basta Vitaliano, allora ricordiamoci anche che il 2015 è l'anno del terrore della cappa di smog che ha tenuto in scacco le città cinesi come europee per settimane, col sostegno di un clima invernale eccessivamente mite e stabile, causato dagli stravolgimenti conseguenti all'effetto serra, cioè un prodotto dell'inquinamemento dissennato che noi umani produciamo da decenni.
E' necessario tradurre? In altre parole, significa che Alfredo Castelli (ma anche Giorgio Pezzin e altri autori ancora), scrivendo certe storie venti o trenta anni fa, aveva ragione. Significa che le "cassandre" e i "gufi" che ci mettevano in guardia dalle conseguenze catastrofiche dell'abuso dell'ambiente sulla lunga distanza, avevano ragione.
Significa anche che non solo è possibile, ma è anche necessario continuare a parlare di certi temi, perché l'opinione pubblica si spaventa per qualche minuto, ma poi si fa narcotizzare nuovamente dalla pubblicità e dei falsi bisogni indotti dal cosiddetto "libero mercato", e si dimentica che il suo continuo inseguimento di beni di consumo non solo voluttuari, ma anche totalmente inutili, è la causa dei veleni e delle guerre che stanno annientando questo mondo. E' una missione che fan di Martin Mystère dovrebbero nuovamente fare loro, visto che il loro eroe è quello che più di ogni altra ha fatto suo il motto dell'imparare dalla storia a non ripetere i propri errori, e non solo tramite metafore.
In quanto detto finora, non abbiamo mai menzionato che Martin Mystère ha dalla sua anche l'arma vincente dell'ironia: non resta che aggiungere, come nota a margine, che Vitaliano ha sceneggiato "La profezia a ritroso" bilanciandone splendidamente la drammaticità e la costruzione adulta con l'umorismo e la satira dei migliori Disney, sulla falsa riga di grandi scrittori come Giorgio Pezzin.
Questo fumetto Disney è anche graziato da una lunghezza doppia (cinquanta pagine), più che necessaria per sviluppare adeguatamente tutti gli aspetti di questa epica vicenda, e si conclude ovviamente in maniera positiva (ma non vi diciamo come).
L'arte della storia è opera del "gigante" mondiale Giorgio Cavazzano, autore che ha ridefinito il modo di illustrare i personaggi Disney, influenzando generazioni di artisti di ogni dove. Il suo tratto accurato, preciso e limpido non può che far pensare (per ulteriore simmetria con MM) al miglior Giancarlo Alessandrini che abbiamo visto all'opera per esempio in "Magic Patrol: Il re degli Elfi" (nella serie Zona X): perfettamente a suo agio con le ambientazioni metropolitane di Paperopoli, Cavazzano illustra anche meravigliose popolazioni aliene e Maya calate in contesti architetturali coerenti con le loro culture (e con ciò che ne sappiamo), come anche le intense visioni cosmiche di comete apocalittiche e pianeti che muoiono, senza trascurare la tecnologia più avveniristica e realistica (da sempre perfettamente documentata).
Ironicamente, è stato di recente detto che Martin Mystère funziona ormai come Topolino: è un personaggio che può essere collocato in diverse epoche e diversi panni, ma resta comunque riconoscibile. Alfredo Castelli ne è giustamente fiero.
L'unica cosa che manca ora a Martin Mystère per funzionare davvero come Topolino, è l'apporto di sceneggiatori genuinamente interessati alle sue tematiche originali. Sembrava che non se ne trovassero più, e che le tematiche in questione non avessero più nulla da offrire. Poi, abbiamo per caso letto questo albo di Topolino Libretto uscito nel 2012.
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