Nel personaggio del Doctor Kranz c'è tutta (o quasi) la mytologia del Sergej Orloff classico, come è evidente nella storia apparsa per la prima volta in Topolino n. 1931:
Topolino apprende della fuga del suddetto Doctor Kranz dall'elusiva isola di Praxos, un luogo "impossibile" capace di spostarsi e occultato da una barriera mistico/fisica, come accade all'isola del telefilm
Lost. Kranz vuole a tutti i costi tornare su quell'isola da conquistatore, per impadronirsi delle sue favolose risorse.
A Topolino non resta che cercare Indiana Pipps, per poi gettarsi sulle tracce del Doctor. Nel frattempo, però, Indiana ha l'occasione di rievocare la storia di Kranz, tramite un lungo flashback.
Già a questo punto, i paralleli con Orloff sono evidenti: se sostituiamo la Città delle Ombre Diafane all'isola di Praxos, infatti, ecco delinearsi gli elementi chiave (riconoscibilissimi) di una delle vicende fondamentali della vita di Orloff e della sua rivalità con Martin Mystère.
A ciò si accompagna il primo (di due) elemento stilistico "alla Alfredo Castelli", che lo sceneggiatore Bruno Sarda impiega deliberatamente, per dare addirittura più livelli alla sua opera-omaggio: stiamo parlando naturalmente del dettagliato
flashback che uno dei personaggi espone al protagonista, e che è a tutti gli effetti una narrazione nella narrazione.
Come Martin e Sergej, Indiana Pipps e il Doctor Kranz erano grandissimi amici, che subito dopo essersi laureati si gettarono in un vorticoso giro del mondo che li condusse a fare scoperte archeologiche inattese nei luoghi più mysteriosi del globo.
In Sudamerica, dopo aver esaminato l'equivalente Disney dell'Albero della Vita che Martin e Sergej videro a Palenque, Indiana e Kranz si trovano davanti a un effettivo lascito di quei presunti alieni che visitarono la Terra in tempi remoti: un'arma a raggi di incredibile potenza, che scatena immediatamente la bramosia di potere di Kranz, alla quale si oppone l'etica di Pipps.
Ne segue una lotta terribile che vede Pipps vincitore: l'arma viene poi gettata in fondo al mare, così come il Murchadna che fece impazzire Orloff fu invece gettato da Martin in fondo a un crepaccio.
Completatosi questa rievocazione, Indiana e Topolino riescono a fermare il piano di conquista di Kranz senza nemmeno affrontare direttamente il Doctor: è un finale in sordina, anti-climatico e sbrigativo, se vogliamo persino un po' deludente nella sua mancanza di spettacolarità.
E non è forse questa una caratteristica assai ricorrente delle opere di Alfredo Castelli, quasi una sua cifra? Come avevamo anticipato, siamo arrivati al secondo (e ultimo) segnale di stile.