lunedì 1 luglio 2013

I Difensori dell'Impossibile

Per chi rimpiange che il Detective dell'Impossibile ultimamente sembri aver dimenticato i grandi enigmi in favore di storie insipidamente dimenticabili, magari malamente ispirate a film di vario genere, ecco una sorprendente lettura alternativa dalla Marvel Comics.
Si tratta della nuova serie dei Defenders (i Difensori) del 2011, purtroppo cancellata con l'albo n. 12 (quando si dice la fortuna!).


Lo sceneggiatore Matt Fraction recupera lo spirito originale di questo non-gruppo, mescolando personaggi storici come il dottor Strange, Namor e Silver Surfer a nuovi arrivi come Red She-Hulk (alias Betty Ross) e Iron Fist. Dialoghi brillanti, interazioni intriganti e meditate, narrazione raffinata che alterna punto di vista personale (corale!) e terza persona, caratterizzazione coerente che offre anche nuove prospettive su personaggi che sembravano ormai avere detto tutto... ma soprattutto, una trama che combina le personalità genuine dei protagonisti con un solido intreccio a base di assurdo, cosmico e Impossibile. Quello che Martin Mystère ha dimenticato.
Come da tradizione, i Defenders sono un "non gruppo", che si assembla occasionalmente a causa di eventi cosmicamente catastrofici che nessun altro ha interesse a combattere. E questi eventi sono solitamente tanto arcani quanto troppo grandi per essere compresi dalle nostre menti, come la minaccia del redivivo Nul e del Motore della Concordanza, una chiave per gli infiniti universi che potrebbe facilmente annientare il nostro.
In questo vortice di eroi, mostri, battaglie super poteri, trova sorprendentemente spazio il gusto per l'archeologia marvelliana ibridata con le pietre miliari del mystero: ecco quindi che il già citato Motore è sorvegliato nientemeno che dal Prete Gianni, del quale esistono almeno tre versioni diverse. E nelle mani della sua incarnazione più aggressiva, un Graal ribattezzato "Occhio malefico" (tutto un recupero delle idee di Jack Kirby!). E ancora, il segreto del Motore si estende dalla montagna di Wundagore al regno di Atlantide, dove scavi archeologici riportano alla luce vestigia antecedenti alla frantumazione di Pangea e correlate al Motore stesso. E nelle vestigia, una tomba in cui le 99 figlie di Proteo sorvegliano... il Nautilus del Capitano Nemo, veicolo a sua volta alimentato da un altro Motore e custodito da un altro Prete Gianni.
C'è da leccarsi le dita, mentre ci si perde in questa labirintica trama che resta comunque cristallina e lineare nel suo dipanarsi in densissimi episodi di sole venti pagine l'uno. E ancora una volta non si possono non rimpiangere le migliori storie di Martin Mystère, quelle che nella loro complessità costituivano una sfida esaltante per la mente del lettore.
Non sembra un caso che il filo guida di questa epica vicenda dei Defenders, strutturata in capitoli dall'intelligente impianto che alterna serializzazione a narrazione auto-contenuta, sia proprio l'ex Mago Supremo Stephen Strange: il primo Martin Mystère deve infatti alcune sue caratteristiche proprio a questo personaggio, che Alfredo Castelli ha sempre dimostrato di apprezzare molto (e infatti il Doc Strange è comparso anche in uno Speciale di Martin Mystère, oltre ad aver lasciato l'eredità del Terzo Occhio).

La componente artistica offre la squisita ed elegante arte di Terry Dodson, a cui fa seguito quella lovecraftianamente evocativa di Michael Lark (davvero perfetta per storie sottomarine o battaglie di astuzia tra maghi in forma di corpo astrale).

La serie è disponibile in versione Paperback (brossura), divisa in due volumi (di cui noi abbiamo commentato il primo).

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